Sal Da Vinci: «Napoli, con Ancelotti puoi vincere in Europa League»

L'artista napoletano ha presentato il suo primo doppio album live "Sinfonie in Sal Maggiore": «Un sogno che si realizza. La musica di oggi è come il calcio, stenta a valorizzare i vivai»
Sal Da Vinci: «Napoli, con Ancelotti puoi vincere in Europa League»
Simone Zizzari
4 min

ROMA - Sal Da Vinci 'debutta' di nuovo. Il cantante napoletano esplora la musica d’autore italiana e quella della tradizione napoletana in “Sinfonie in Sal Maggiore Live”, il primo doppio album live dell’artista, tratto dal suo attuale tour teatrale. Il nuovo progetto di Sal Da Vinci contiene 22 tracce registrate dal vivo con l’orchestra diretta dal Maestro Adriano Pennino, ed un brano, “Nanà”, realizzato in studio, che vanta Renato Zero tra gli autori ed è interpretato da Sal con la partecipazione di Franco Ricciardi e di Andrea Sannino. «Volevo realizzare il sogno di cantare e suonare con un'orchestra da vivo e non attraverso una macchina. Godere del musicista sul palco è stata una soddisfazione enorme. Ho fatto un investimento artistico importante e mi sono fermato per un periodo abbastanza lungo in un solo teatro per evitare costosi spostamenti. La risposta è stata straordinaria e sono felicissimo di come è venuto», ci ha raccontato il cantante.  

Come è stato risentirti per la prima volta insieme ad un'orchestra in carne ed ossa?

Non mi piace farlo ma stavolta ho vinto questa 'paura' perché è stata un'emozione troppo grande. E' stata una sfida con me stesso che ho vinto. Tra l'altro ho cantato canzoni che non avevo mai eseguito prima, che appartengono alla storia della musica italiana e che mi ha fatto conoscere mio padre. Ho interpretato brani che sono nella memoria del nostro paese e che in giro per il mondo sono una sorta di passaporto per gli italiani. Il mio è stato una sorta di testo che accompagna l'ascoltatore da Napoli a New York. Io vivo con il cuore nel passato e con la testa nella modernità.


Tu che hai viaggiato molto, non hai la sensazioni che certi brani leggendari che appartengono alla tradizione musicale italiana siano più rispettati all'esterno che da noi in patria?

E' così, noi le canzoni popolari le diamo ormai per scontate e a volte le nuove generazioni neanche ne riconoscono il vero significato. Un artista che canta i brani napoletani della trazione a volte può apparire obsoleto ma il problema vero è che non abbiamo avuto un ricambio generazionale. Un po' come accade nel calcio. Se non hai il vivaio o non valorizzi i grandi talenti che si nascondono nel nostro paese, la Nazionale soffre e il campionato si riempie di stranieri che solo a volte si rivelano acquisti giusti. Lo stesso discorso vale per la musica. Viviamo nell'era dei talent e il messaggio che viene fuori è che tutti pensano di poter scrivere canzoni.

Tra l'altro molte canzoni della tradizione italiana si sentono anche allo stadio: le curve ne hanno fatto dei cori...

Eh, allo stadio si canta ''O surdato 'nnammurato' senza sapere che quello è un inno di sofferenza. 

Sal, so che tu sei un grande tifoso del Napoli. Visto che il campionato è ormai compromesso, ti aspetti una vittoria in Europa League? 

In campionato domina la Juve da anni, non solo da questa stagione. In una squadra, il talento e il fenomeno non guastano mai. Io però andrei sempre a pescare dal nostro vivaio italiano, sono un seguace della linea verde. Io punterei sui nostri osservatori e farei crescere (anche sbagliando) i nostri giovani. Sulle chance in Europa non lo so, l'Arsenal è un avversario tosto, forse il peggiore che potesse capitarci. Il Napoli però è capace di tutto e io sono fiducioso.  


Sei un tifoso che porta ancora Sarri nel cuore oppure sei rimasto incantato dalla nuova era di Ancelotti?

Sarri ha portato un bellissimo gioco e ha migliorato molti giocatori che oggi hanno un'ottima quotazione. Un allenatore di provincia che viene in una squadra blasonata come il Napoli è stata una bella storia. Ora però lo vedo in difficoltà in Premier e mi dispiace. Ancelotti è un maestro, ha vinto tanto e sicuramente ha una credibilità anche a livello internazionale. Lui sa leggere benissimo la partita, forse più di Sarri. 


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