Valentina Vignali: «La mia vita tra basket e famiglia»

Sportiva, modella, influencer e ora anche attrice, le facce di una bellezza made in Rimini dall’animo combattente
Valentina Vignali: «La mia vita tra basket e famiglia»© Mirta Lipsi
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I campi da basket la sua ragione di vita, le passerelle e i social il suo mondo, il set la sua nuova dimensione: «Sto girando un film per la Rai». È un vulcano di energia Valentina Vignali, una combattente dentro e fuori dal campo, ma anche una ragazza semplice che coltiva un sogno: «Una famiglia e una vita felice».

Partiamo dal presente, che estate sarà quella di Valentina?
«Movimentata come sempre e in viaggio».

E hai già in mente qualche idea? Tornerai anche a casa a Rimini?
«Sarò a Rimini questo weekend perché devo girare un film per la Rai e ne approfitterò per salutare i miei genitori e i miei amici. Un viaggio vero e proprio che ho prenotato è in Marocco. È un posto che ho sempre voluto visitare e finalmente mi toglierò questo sfizio anche se ad agosto ci saranno 60 gradi (ride, ndi) ».

Mi hai detto che stai girando un film, quindi alla Valentina sportiva, modella e influencer, si aggiunge anche quella attrice. Ma qual è la veste in cui ti senti più a suo agio?
«Sicuramente nei panni della sportiva, alla fine vengo da quel mondo. Sono 20 anni che gioco a basket e il campo è la mia vita».

E alla moda e i ai social come sei arrivata?
«In realtà è capitato per caso. Ho iniziato a lavorare come fotomodella e facevo casting, concorsi di bellezza, pubblicità. Poi un’amica di famiglia disse ai miei genitori: “Perché non la mandate a fare qualche concorso? Potrebbe fare l’indossatrice”. Così, a 15 anni, i miei mi hanno iscritta a un concorso a Rimini che ho vinto e da lì mi si sono aperte molte porte della moda e dello spettacolo. Con il passare degli anni sono poi venuti i social e ho avuto subito grande successo. Dopotutto in Italia, figure come la mia non ce ne sono. Solitamente la sportiva fa la sportiva, la modella fa la modella. Io, facendo entrambe le cose, sicuramente ho incuriosito un pubblico più ampio». 

Nel tuo passato anche un esperienza nel mondo della danza… Perché hai smesso?
«Perché mi sono rivista in un video di un saggio e non mi sono piaciuta per niente. Non ero coordinata e non faceva per me. Poi ho approfittato della proposta di fare un provino per il mini-basket e ho capito che in questo sport il fisico mi premiava e ho messo da parte la danza». 

E il basket è diventata parte fondamentale di te, ma non tutti sanno che ha avuto un ruolo molto importante nella tua vita non solo sportiva…
«Lo pratico da quando ho 8 anni, ma il basket mi ha aiutato soprattutto durante un problema di salute grave (ha sconfitto un tumore, ndi). Quando mi sono ritrovata nella situazione di dover lottare, che stavo male, il non aver mai mollato il basket mi è servito a tenere l’asticella alta, a non mollare. Mi ripetevo: “Devi essere forte e anche oggi cerca di allenarti”. Questa determinazione mi ha dato ancora più forza». 

È a questo che si riferisce il tatuaggio sul polso: “fighter”?
«Certo, sono una che combatte e in quel periodo questa parola mi rispecchiava molto ».

Oltre al basket pratichi e segui qualche altro sport?
«Il calcio e simpatizzo per la Roma».

E della Nazionale di calcio femminile cosa pensi?
«Ho visto Italia-Brasile e devo dire che è stata davvero una bella partita. Credo che non solo al calcio, ma anche agli sport femminili in generale dovrebbero dare una maggiore visibilità. Hanno iniziato a farlo ed è bello che vengano valorizzate così le donne in un mondo come quello dello sport che è visto come una cosa prettamente maschile».



Qual è il tuo sportivo preferito?
«Kobe Bryant».

Guardandoti alle spalle, qual è l’esperienza che rifaresti anche oggi?
«Sono una molto impulsiva e istintiva, ma rifarei tutto anche le cavolate, perché le cose in cui ho sbagliato mi hanno fatto crescere».

Rimpianti?
«Sinceramente no. Con il mio modo di fare e la voglia di buttarmi nelle situazioni, faccio sempre tutto quello che mi va, anche le cose sbagliate».

Lontano dai riflettori com’è Valentina Vignali?
«Una ragazza molto tranquilla che ama stare comoda in tuta, con pochi amici e in generale una a cui non piace molto uscire. Sono più una da sabato sera pizza e film. Con la vita frenetica che faccio appena posso cerco di riposarmi». 

Roma è diventata la tua seconda casa, che rapporto hai con la Capitale? E c’è un luogo dove ti piace rifugiarti quando vuoi stare sola?
«Roma è la città dove ho vissuto più tempo dopo Rimini quindi per forza di cose è la mia seconda casa e il posto dove sono più affezionata è la zona di San Pietro. Il primo anno a Roma ho vissuto lì e facevo delle lunghe passeggiate sul Lungotevere vicino a Castel Sant’Angelo. Ci ho passato tanto tempo e ci sono davvero molto affezionata».

Abbiamo parlato di passato e presente, ma il futuro di Valentina cosa riserva?
«Sto comprando casa e così posso dire di aver deciso che Roma sarà la mia base, il mio futuro lo vedo qui. Sono una ragazza normalissima quindi ho i sogni che hanno tutte le donne: vorrei una famiglia e una vita normale e felice».

E nel cassetto di Valentina c’è ancora spazio per i sogni?
«Lavorativamente ho avuto tanto anche se uno tende sempre a crescere, ma mi manca realizzarmi dal punto di vista privato quindi il mio vero sogno è, come ti ho detto prima, una famiglia».

Quale sarebbe il titolo perfetto per la tua autobiografia?
«Non mollare mai. Sono una che non si arrende davanti a niente e continua a insistere perché credo con convinzione che sia il modo migliore per affrontare la vita». 


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