Tumore al seno, diagnosi precoce e innovazioni per ridurre la mortalità

A Roma si è svolto il Convegno ECM Artemisia Onlus. Sono stati trattati argomenti relativi al carcinoma della mammella, dalla prevenzione alle nuove soluzioni nell'ambito della ricerca genetica per arrivare all'obiettivo mortalità zero
Tumore al seno, diagnosi precoce e innovazioni per ridurre la mortalità
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Sabato scorso si è tenuto a Roma, presso l’Università degli Studi Link Campus University, il Convegno ECM gratuito Artemisia Onlus dal titolo “Innovazione in Senologia: percorsi avanzati di prevenzione, diagnosi e cura”. Il tumore al seno è la neoplasia più frequente in assoluto nella popolazione femminile, colpisce una donna ogni 8 nell’arco della vita. Si stima che nel 2018, in Italia, abbia colpito 52.800 donne e circa 500 uomini (per confronto, nel 2015 le stime indicavano, rispettivamente, 48 mila e 300). In Italia sono stati diagnosticati circa 50.500 nuovi casi di carcinoma della mammella. Il trend di incidenza tra il 2003 e il 2018 appare in leggero aumento (+0,9% per anno) mentre continua a calare, in maniera significativa, la mortalità (-2.2% per anno).

L'aumento di incidenza è riferito in particolare alle donne di 45-49 anni, e potrebbe essere spiegato dall’ampliamento dello screening mammografico in alcune regioni che hanno coinvolto anche questa fascia di età (oltre a quella di 50-69 anni per cui storicamente è attivo lo screening). Inoltre si registra un significativo aumento di insorgenza della patologia anche fra le giovanissime (20-25 anni).

Il Seminario Artemisia Onlus, con la collaborazione di primari esponenti del mondo medico ed accademico italiano, ha analizzato gli studi e i dati statistici più recenti e significativi e ha offerto gli elementi conoscitivi necessari alla comprensione dei meccanismi più rilevanti alla base dei processi patologici che si sviluppano in età adolescenziale, adulta e geriatrica; inoltre, ha trasmesso conoscenze utili a comprendere meglio i fattori di rischio, i percorsi clinici di diagnostica per immagine e di laboratorio più avanzati e i protocolli di follow-up.

Con approccio olistico, Artemisia Onlus ha favorito il confronto aperto tra primari esponenti del mondo scientifico ed accademico provenienti da diverse e importanti strutture sanitarie italiane, tra cui la Dott.ssa Rossella Occhiato, Responsabile scientifico del Convegno, il Prof. Giuseppe Petrella, il Dott. Francesco Pignataro, il Dott. Paolo Gentili, la Dott.ssa Maria Luisa Santoro, il Dott. Leo Guidobaldi, la Dott.ssa Elena Santini, la Dott.ssa Erica Bassetti, la Dott.ssa Giulia Claroni, il Prof. Giancarlo Ferretti, la Dott.ssa Tina Cafiero, la Prof.ssa Chiara Buldrini e la Dott.ssa Elena Sorrento, tutti Specialisti operanti presso la Rete di centri Clinici Diagnostici Artemisia Lab.

Le competenze specialistiche del parterre di relatori multidisciplinare erano rivolte a circa 150 professionisti, in particolare a oncologi, ginecologi, medici di medicina generale, anatomopatologi, biologi, genetisti, medici di medicina interna, medici di medicina del lavoro, medici chirurghi, medici chirurghi plastici, endocrinologi, angiologi, medici di medicina nucleare, radiologi, fisioterapisti, tecnici di laboratorio, tecnici ortopedici, infermieri e psicologi. Sono stati attribuiti, gratuitamente, 8 crediti ECM per la ricchezza dei contenuti e l'alto valore scientifico delle innovative soluzioni cliniche e delle ricerche illustrate.

Nella giornata sono stati ampiamente trattati, e corredati con dati statistici e case report, gli aspetti epidemiologici, le cause ed i fattori di rischio delle patologie oncologiche della mammella, i percorsi diagnostici strumentali, gli opportuni esami citologici e istologici, le innovazioni nell’ambito della ricerca genetica, i percorsi terapeutici e le soluzioni interventistiche. Inoltre è stata dedicata una intera sessione all’importanza degli approcci multidisciplinari al paziente, con approfondimenti relativi alle innovative tecniche specialistiche di prevenzione e cura delle patologie del Linfedema correlate al tumore della mammella, l’importanza del lavoro in Equipe interdisciplinare e dell’attenzione ai risvolti psicosociali, evidenziando l’indispensabile coinvolgimento della figura dello Psicologo e della nuova figura del Linfologo nelle Breast Unit.


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