Ezio Bosso torna nella Capitale

Dopo il successo di Sanremo e dello scorso 12 aprile, il Maestro torna a incantare il pubblico romano sabato 7 maggio all'Auditorim Parco della Musica
Ezio Bosso torna nella Capitale
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Dopo la straordinaria performance del 12 aprile Ezio Bosso, sabato 7 maggio, torna all'Auditorium Parco della Musica di Roma per presentare ancora una volta il suo disco d'esordio da solista “The 12th Room”, un concept album composto da brani inediti e di repertorio pianistico. 

Dopo il successo di Sanremo il Maestro non vuole più fermarsi e nel suo tour propone il suo nuovo lavoro, un doppio album in cui due storie si fondono in una. La prima parte  è composta da  12 brani, mentre nella seconda metà la musica continua ininterrottamente per 45 minuti. Ogni suono è proviene esclusivamente dal  pianoforte  e le dinamiche sono state mantenute rispettando l'esecuzione; la postproduzione è stata minima con l'obiettivo di far avere all'ascoltatore l'esperienza di sentirsi quasi dentro il pianoforte. I brani, inoltre, rappresentato un percorso meta-narritivo dello stesso Bosso. Sono storie di stanze, che rilevano da dove l'artista proviene ma anche i due musicisti che convivono in lui: il compositore e l'interprete.   

Queste le parole di Ezio Bosso che raccontano le emozioni del suo nuovo disco: «Alcuni brani mi hanno aiutato a tornare a suonare, ad uscire dalla “stanza”, con cui ricomincio a studiare. Altri sono brani dedicati da altri compositori a storie di stanze. Mi sono reso conto che in fondo anch’io ho scritto su stanze in passato, e non ci avevo mai fatto caso. Il primo disco rappresenta per me la preparazione alla Sonata, come fossero porte collegate che ci guidano da una stanza all’altra. Ma alla fine, come sempre, è quella storia che non puoi raccontare. Forse seguendola vi riconoscerete o vedrete che tipo di storia era. Perché per me, se racconti una storia la cambi ed è anche per questo che esiste la musica. Per farcele vivere le storie. Io posso solo provare a darvi gli elementi, gli strumenti e aiutarvi un po’ a farlo. E se la regola dice che non si svela mai la fine di un libro o di un film, non si dice mai l’ultimo accordo di un brano».


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