Romaeuropa Festival: dove creatività è la parola d’ordine

Dal 19 settembre al 25 novembre in città e tempo di narrazioni, progetti, mostre e scenari provenienti da quattro diversi continenti
Romaeuropa Festival: dove creatività è la parola d’ordine
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Fervono i preparativi per uno degli eventi internazionali più attesi dell’anno: il Romaeuropa Festival, in programma dal 19 settembre al 25 novembre. Saranno ben 27 i luoghi che ospiteranno 68 progetti oltre a mostre, installazioni, convegni e percorsi di formazione, per un’edizione che supera i confini europei aprendosi sempre più al mondo intero e ai nuovi sguardi capaci di raccontarlo e interpretarlo. Le compagnie presenti saranno più di 60, provenienti da 24 nazionalità differenti, oltre ai vari ensemble, per un totale di 311 artisti coinvolti con i loro suoni, con le loro visioni di mondi utopici e immaginari o con le loro storie reali che fanno i conti con le grandi trasformazioni e contraddizioni della contemporaneità. Ad aprire la 33a edizione del Ref sarà Kirina, che trasporterà in un viaggio tra Africa e Occidente, all’insegna del movimento e della commistione d’immaginari firmato dal coreografo burkinabé Sergè-Aime Coulibaly e dalla sua Faso Danse Théâtre, con i testi dello scrittore e studioso Felwine Sarr, le musiche della cantante icona della world music Rokia Traorè e la presenza live della sua band. La musica attraversa come un filo rosso l’intera programmazione come trait d’union tra continenti, definendo con la sua forza quella capacità di mediare e riconciliare mondi, culture, estetiche e pensieri apparentemente contrapposti che caratterizzano il Romaeuropa. Il Ref18 si articola in tre percorsi – Storie, Visioni e Suoni – e in numerose sezioni allestite all’interno del Mattatoio: Digitalive che illustra le potenzialità creative delle tecnologie, Anni Luce che testimonia l’odierno fermento della scena italiana, Dancing Days che raggruppa coreografi e danzatori d’eccellenza e Ref Kids pensato per bambini e famiglie. Sono previste inoltre attività di incontri e workshop di community organizzate da Lara Mastrantonio, Massimo Pasquini e Matteo Antonaci. Per la prima volta al Festival saranno presenti con le loro storie dal mondo imperdibili artisti e professionisti, tra i quali si distinguono il libanese Omar Rajeh con la sua compagnia Maqamat e il compositore e artista visivo Zad Moultaka, la francese di origini vietnamite Caroline Guiela Nguyen, la cinese Wen Hui, lo svizzero Milo Rau, le argentine Lola Arias e Cecilia Bengolea, quest’ultima in coppia con il francese François Chaignaud. Insomma, si tratta di un evento in grado di unire l’arte e l’espressione in tutte le sue dimensioni di molteplici nazionalità, in grado di fondersi senza distinzione di razza, paese o religione sotto un unico universale concetto: la creatività.


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