Cinema, radio, televisione, musica e teatro. Lillo&Greg il duo poliedrico, ma soprattutto brillante è in scena dal 23 febbraio al Teatro Brancaccio di Roma con Marchette in trincea, spettacolo surreale su una compagnia teatrale sull’orlo del fallimento che decide di accettare l’aiuto di un finanziatore pur di salvare il proprio show, anche a costo di inserire slogan pubblicitari al suo interno.
Lillo, come nasce marchette in trincea?
Da una commedia che ha scritto Greg 14 anni fa. Dentro c’erano delle buone idee, ma ci sembrava un po' ingenua e andavano sistemate alcune cose soprattutto perché all'epoca eravamo ancora poco esperti di teatro. L'abbiamo messa in scena all'epoca all'Ambra Jovinelli e andò molto bene, ma noi abbiamo sempre pensato avesse un potenziale molto forte da dover sviluppare ulteriormente. Dopo tanti anni abbiamo deciso di metterci al lavoro insieme per sistemarla, praticamente l'abbiamo riscritta mettendo a frutto le nostre esperienze degli ultimi anni a teatro e abbiamo resa più consona a quello che siamo diventati nel corso degli anni.
In che modo questa commedia è attuale?
C'è una cosa che è sempre attuale nella commedia e nella vita ovvero come i compromessi dirigono la nostra esistenza su binari diversi rispetto a quelli che avevamo immaginato. Tutti noi abbiamo delle idee e dei progetti, ma poi la vita ci fa deragliare. In Marchette in trincea c’è di mezzo la crisi del teatro e quella dei settori, un fantomatico personaggio tedesco che ricorda molto la Germania e le attuali vicissitudini economiche dell’Unione europea. Queste sono le cose che escono fuori, ma fondamentalmente rimane un'operazione comica, noi cerchiamo sempre di intrattenere e di far ridere che secondo noi è la cosa più importante.
Cosa deve aspettarsi il pubblico da questo spettacolo teatrale?
Soprattutto un grande divertimento perché si ride tantissimo. Poi c'è anche una bella sorpresa finale, che non posso anticipare. E poi il cortometraggio di Pupazzo Criminale che noi offriamo già dall'anno scorso e che è molto atteso dal pubblico soprattutto di Roma perché sul web è diventato un culto. E sarà un corto anche piuttosto lungo, circa otto minuti, che proietteremo alla fine dello spettacolo.
Vi siete conosciuti nel 1986 e vi esibite dal 1993. Qual è la cosa più difficile nel portare avanti un binomio artistico che oramai raggiunge i 30 anni?
Di lasciarci rispettivamente delle libertà. Greg fa molte cose per conto suo, io faccio tante cose come attore per conto mio. Questo è importante perché stare sempre appiccicati potrebbe creare un po' di stanchezza, che potrebbe portare a delle discussioni. Invece ci prendiamo delle pause che ci aiutano a non annoiarci mai.