Mumble Mumble torna al Cometa Off

Dopo anni di successi e tantissime repliche lo spettacolo di di Emanuele Salce e Alessandro Pergolari riabbraccia il palco che l'ha visto debuttare, da stasera a domenica 26 febbraio
Mumble Mumble torna al Cometa Off

Dopo 6 anni di successi, con oltre 200 repliche sempre apprezzate dalla critica nazionale, Mumble Mumble - Confessioni di un orfano d'arte torna sul palco che l’ha visto nascere, al Teatro Cometa Off. Lo spettacolo di Emanuele Salce e Alessandro Pergolari, un racconto ironico, dissacrante, intimo e coraggioso, sarà sul palco da stasera fino al 26 febbraio per raccontare la storia di due funerali e mezzo e le gesta e le azioni che dei protagonisti che in quei giorni si distinsero. 

Nel primo giorno si narra il giorno del funerale di Luciano, padre di Emanuele Salce, quando poco più che vent’enne e reduce da una nottata di eccessi si trovò a dover gestire una situazione non facile: parenti, addetti alle onoranze funebri oltre ai tanti altri problemi. 

Nella seconda storia invece si rivive la giornata della scomparsa di Vittorio Gassman, marito di sua madre. In quest’occasione, circa dieci anni dopo, l’episodio è vissuto con più maturità e consapevolezza si assiste ad un vero e proprio Carnevale del sacro e del profano, fra autorità politiche improbabili e presenzialisti d'ogni risma, dolori veri e presunti, per concludere il tutto con la semifinale degli Europei del 2000 Olanda - Italia con scene da stadio.

Il terzo funerale, invece, è metaforicamente il suo, vissuto attraverso l’incontro con una bionda australiana e una défaillance occorsagli in un museo di Sydney. La storia finale di questo fantastico spettacolo ha anche catturato l’attenzione di Sandro Veronesi che nel suo ultimo romanzo “Terre rare” scrive: «La storia narrata nel capitolo dieci della prima parte non è farina del sacco dell’autore, è una cover dello strepitoso monologo autobiografico di Emanuele Salce contenuto nel suo spettacolo intitolato Mumble mumble – ovvero confessioni di un orfano d’arte (di E. Salce e A. Pergolari). Oltre al ringraziamento per il permesso di rielaborarla, l’autore gli rivolge tutta la propria ammirazione».


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