Junior Club 2020: si parte il 16 gennaio

Il vicedirettore Barbano: «Manifestazione importante e molto sentita»
Junior Club 2020: si parte il 16 gennaio
Gianluca Boserman
5 min

La sala dello stadio Olimpico gremita, un’eccitazione palpabile e la voglia, enorme, di ricominciare a far rotolare il pallone. La tradizionale conferenza stampa di presentazione dello Junior Club, lo storico torneo di calcio del Corriere dello Sport-Stadio che coinvolge le scuole del Lazio, non ha tradito le attese. Studenti, professori e tantissime personalità, tra cui la leggenda Nino Benvenuti, erano presenti in sala. Tante novità caratterizzeranno la manifestazione di quest’anno che, giovedì prossimo, con le sfi de tra Tullia Zevi e Via Ceneda (Giovanissimi) e tra Primo Levi e Angelo Frammartino (Allievi) prenderà uffi cialmente il via.

EMOZIONE E ORGOGLIO

Ad aprire gli interventi della conferenza, perfettamente coordinata dal giornalista Mario Mattioli, è stato il deus ex machina del torneo, Mario Casali, presidente della Wellness Town: «Ogni anno, all’inizio del torneo, c’è una grandissima emozione. Stavolta però c’è un pizzico di orgoglio in più vista la grandezza che ha raggiunto questo torneo che non è solo una competizione sportiva ma la dimostrazione concreta di come il calcio sia una scuola di vita e di rispetto. Concetti che sono alla base di questo torneo, da sempre. Non posso non ringraziare tutti coloro che hanno creduto in noi sin dall’inizio come il Corriere dello Sport-Stadio, la Regione Lazio, l’Università Unicusano, la Guardia di Finanza e tutti i nostri sponsor. Quest’anno si è aggiunto l’Istituto di Credito Sportivo: una new entry che ci sprona ad alzare sempre di più l’asticella. Tante le novità di quest’anno: due sole categorie e tutte le squadre della regione mischiate nei vari raggruppamenti. Inoltre ospiteremo la mostra “Cent’anni d’azzurro” che ripercorre non solo le gesta della Nazionale ma anche la storia del nostro Paese».

CALCIATORI PIÙ GIOVANI

Il vicedirettore del Corriere dello Sport-Stadio, Alessandro Barbano ha sottolineato l’importanza dei giovani atleti nel calcio moderno: «L’età media della maturazione dei calciatori si è notevolmente abbassata: questo è uno dei motivi per i quali lo Junior Club è una manifestazione così importante e sentita sia da un punto di vista sportivo che educativo e formativo. Il nostro giornale, che ha sposato da subito la manifestazione, seguirà in maniera puntigliosa e attenta tutto il torneo riservandogli la stessa importanza che si potrà dare a sfi de di Champions League o di Serie A». L’importanza dei giovani nello sport è stata poi ripresa anche da Roberto Tavani, delegato allo Sport della Regione Lazio: «Ritornare qui è sempre un piacere perché ormai siamo una grande famiglia. Il lavoro svolto dal Corriere delo Sport-Stadio e da Mario Casali è fondamentale per i nostri giovani e per dare una cultura dello sport. Lo Junior Club, con le novità di quest’anno, è una manifestazione ancora a più ampio respiro regionale e ciò non può che emozionarci». Chi è a contatto con i giovani è Fabio Fortuna, Rettore dell’Università Unicusano: «Conciliare sport e studio è una cosa possibile che, naturalmente, comporta dei sacrifi ci. Noi, come ateneo, da sempre sponsorizziamo l’importanza della pratica sportiva e per questo vorrei fare un plauso ai professori di educazione fi sica per il grande lavoro e l’impegno che mettono con i ragazzi».

FAIR PLAY E CULTURA

Il Premio Fair Play della Guardia di Finanza è un’altra delle caratteristiche peculiari dello Junior Club come espone il Generale Vincenzo Parrinello: «Spesso ci lamentiamo per certi comportamenti che vediamo in alcuni tornei giovanili. La domanda però che dovremmo porci realmente è: “ma noi per questi ragazzi cosa facciamo?”. Le Fiamme Gialle non sono impegnate nel calcio ma abbiamo sposato immediatamente questa manifestazione perché racchiude i valori dello sport che ci sono tanto cari». Antonino Mancuso, coordinatore regionale del Miur, si soff erma su un punto: «Lo Junior Club ha messo al centro di tutto lo studente. Per noi è fondamentale perché dimostra come questa sia un’esperienza sì sportiva ma soprattutto educativa, formativa e inclusiva. È un momento in cui lo sport porta a confrontarsi con gli altri donandoci insegnamenti utili per il nostro vivere quotidiano». In ambito di cultura l’Istituto di Credito Sportivo è attentissimo come sottolinea Alessandro Bolis, responsabile marketing: «La nostra banca, come recita il nostro claim, è quella della cultura e dello sport. Per questo motivo abbiamo accettato con piacere l’invito a entrare nella grande famiglia dello Junior Club. Questi ragazzi usciranno sul Corriere dello Sport-Stadio, avranno il banner accanto a quello della Champions League, hanno ricevuto lo scudetto sulle maglie come succede ai grandi: ora l’ultimo tassello starà a loro inserirlo con l’impegno e i valori tipici di questa manifestazione»


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