Tutte le foto sulla Juve e la vita romanzesca di Luciano Vassallo
Una sinfonia multicolore, dove domina però il bianco e il nero. Parliamo naturalmente della Juventus, i cui ultimi tre scudetti sono celebrati da Salvatore Giglio, tra i giganti della fotografia sportiva, in questo bellissimo libro, arricchito dalla prefazione di Giampiero Boniperti con un'introduzione di Italo Cucci. Da Del Piero - legato all’autore da un evidente rapporto privilegiato - a Manninger, da Pogba a Ogbonna, protagonisti e comprimari - dirigenti compresi - trovano il loro spazio di gloria in questo racconto per foto di tre stagioni di campionato - quelle marcate dalla presenza di Antonio Conte in panchina - chiuse tutte alzando il trofeo di campioni d’Italia. Le immagini di Giglio sono autentici pezzi di giornalismo: contengono l’entusiasmo e la passione, la soddisfazione per la vittoria e l’amarezza per le (poche) sconfitte, regalando scorci inediti che vanno ben al di là del rettangolo di gioco, in un‘emozione di mille giorni che parte da Bardonecchia, sede del ritiro estivo del 2011, per finire alla gioia del tifo bianconero (altro grande protagonista del libro) all’ultima giornata dello scorso campionato, con il record dei 102 punti raggiunti contro il Cagliari.
ORGOGLIO BIANCONERO, un’emozione per sempre; di Salvatore Giglio, Goal Book Edizioni, 335 pagine, 35 euro.
Lontana dai lustrini e dai selfie del recente trionfo della Costa d’Avorio di Gervinho e Doumbia, ci arriva dalle pieghe della Coppa d’Africa una storia straordinaria, dovuta alla passione e all’intuito di Antonio Felici, esperto di calcio internazionale e corrispondente dall’Italia per il prestigioso “France Football”. E’ il racconto, meglio il romanzo, della vita di Luciano Vassallo, mito del calcio africano degli Anni Sessanta, vincitore con la maglia dell’Etiopia della Coppa d’Africa nel 1962. Una vita, la sua, che sembra un film: nato nel 1935 ad Asmara dall’unione tra un soldato italiano e una “Faccetta nera” eritrea, ha dovuto subire la dura condizione dei meticci, tra la caduta del fascismo e le difficoltà del Dopoguerra, vivendo sulla propria pelle il razzismo incrociato degli italiani e degli eritrei. Dopo la gloria fortunatamente regatagli dal calcio - fu a lungo capitano dell’Etiopia e leader della squadra del Cotton Club - subisce la repressione del nuovo regime di Menghistu. Evade dalla prigione dove era stato rinchiuso e dopo un viaggio a dir poco avventuroso riesce a trovare rifugio in Italia, a Ostia, dove apre una officina e insegna calcio ai ragazzi. Ora, in pensione, vive a Marcellina, località nei pressi di Roma. Raccontando le sue peripezie, Felici ha fatto di Vassallo un simbolo di coraggio e di tenacia, per la sua capacità di affrontare sempre a schiena dritta le tante difficoltà e le tragedie di una vita difficile. Toccante anche la prefazione di Dino Zoff: «Nel 1974, il gol di Sanon al Mondiale tedesco - scrive SuperDino - infranse la mia imbattibilità ma per Haiti, il suo paese, fu un momento di grande orgoglio e riscatto. Ecco, dopo aver letto questo libro mi sarebbe piaciuto che, al posto di Sanon, a farmi gol fosse stato Luciano Vassallo».
STELLA D’AFRICA, la vita straordinaria di Luciano Vassallo; di Antonio Felici, Edizioni Coralli, 277 pagine, 14 euro.