L'almanacco del tifoso romanista e la triste storia di Denis Bergamini
Alla seconda stagione con Garcia in panchina, la Roma non sembra aver perso la voglia di vincere, anzi. E mentre le cose per i giallorossi sono ricominciate a gonfie vele, anche in libreria fioriscono i titoli romanisti. L’ultimo arrivato è un vademecum che - immaginiamo - sarà utile soprattutto al giovane tifoso della Roma, che abbia magari bisogno di un ripasso di storia giallorossa. In questo libro infatti si trovano tutte le informazioni “di base” del perfetto ultrà dei Lupi. I record, le vittorie, i trofei, le partite indimenticabili e i principali protagonisti di quasi novant’anni di storia, gli allenatori, i capitani (con un capitolo giustamente dedicato interamente a Francesco Totti), il tifo, i derby, le frasi più famose, fino a un dizionario romanista che va dalla A di America - con James Pallotta e la nuova dirigenza in copertina - fino alla Z di zona, intesa come sistema di gioco, e qui si parte naturalmente parlando di Liedholm e del secondo scudetto. L’ideale per le nuove leve del tifo giallorosso.
MANUALE DEL PERFETTO ROMANISTA, storie, campioni e vittorie; autori vari, Mondadori Editore, 187 pagine, 18 euro.
(di Furio Zara) L’unica certezza. purtroppo, è che Denis Bergamini è morto sabato 18 novembre 1989. Il resto è avvolto nel mistero. Denis battezzato Donato Bergamini era un calciatore. Amava il suo lavoro. All’epoca dei fatti giocava nel Cosenza in serie B. Quando morì aveva 27 anni. Fu trovato morto sulla statale Jonica, all’altezza di Roseto Capo Spulico. Il giorno dopo avrebbe dovuto giocare il derby contro il Messina. Il cuore del libro scritto da Alessandro Mastroluca è questo. Pasolinianamente il titolo richiama la «storia sbagliata» di questo ragazzo di Boccaleone, provincia di Ferrara, un biondino che a centrocampo sapeva il fatto suo, uno di quelli - come si suol dire - che ogni allenatore vorrebbe nella sua squadra. Il libro è molto documentato, puntuale nella ricostruzione storica di quel calcio e di quel contesto - Cosenza - in cui Bergamini visse gli ultimi anni della sua carriera. Mastroluca cita molte fonti (bravo, spesso non si fa altrettanto), coinvolge il lettore in una inchiesta cupa, piena di misteri, un pasticciaccio brutto che si perde nella nebbia dell’omertà, dei non ricordo, delle testimonianze solide e poi ritratte, di indizi o presunti tali che vengono smentiti. Il caso venne archiviato come un suicidio. Ma, è storia recente, la Procura di Castrovillari ha di recente riaperto l’indagine, capovolgendo la prospettiva: ora si parla di omicidio colposo. Alla fine della lettura resta nitida e forte l’immagine di questo ragazzo, solare ed entusiasta, strappato alla vita troppo presto, resta la pietas per la sua famiglia, che da anni non si rassegna alle verità taroccate di chi ha sempre considerato scomoda questa vicenda. Il merito di Mastroluca è uno, più di altri: è la testardaggine di chi pensa che - scrivendo, raccontando - si può trovare da qualche parte quel concetto che spesso - per pigrizia e per comodità - ci sfugge: si chiama verità.
DENIS BERGAMINI, UNA STORIA SBAGLIATA; di Alessandro Mastroluca, Ultrasport edizioni, 189 pagine, 16 euro
