La vita clamorosa di Massimo Ferrero e quando la Juve espugnò il Bernabeu

Una vita al massimo, quella del presidente della Sampdoria: dall'infanzia faticosa a Testaccio al successo nel mondo del cinema. E tutto sulla stagione internazionale 1961/62, con la Juve che in Coppa dei Campioni fu protagonista di un clamoroso exploit sul campo del Real Madrid
La vita clamorosa di Massimo Ferrero e quando la Juve espugnò il Bernabeu
Massimo Grilli
4 min

Per tutti era Massimino, er Gatto di Testaccio, e prima di diventare presidente della Sampdoria ha vissuto tante vite, molte di più delle tradizionali sette che si attribuiscono ai felini. E’ un racconto scoppiettante, divertente, frenetico come il personaggio, quello che Massimo Ferrero ha regalato ad Alessandro Alciato, per una biografia che è un inno alla gioia, un condensato di filosofia positiva, perché «un libro si può riscrivere, un quadro si può ridipingere, ma il film della tua vita non si ripeterà mai più». Dagli inizi tutti in salita da poveri ma belli di Testaccio, autentico cuore della romanità, dove la madre «me lavava cor sapone de Marsiglia come fossi uno straccio, sperando di levare di dosso l’odore dignitoso della povertà» fino a diventare produttore e proprietario di sessanta sale cinematografiche, è stato un lungo percorso, condito da mille avventure. Il carcere minorile di Porta Portese, i primi tentativi di sfondare nel cinema nascondendosi nelle ceste piene di abiti di scena, i grandi personaggi incontrati, come Fellini, Liz Taylor, anche Fidel Castro («il Lider Maximo con il Massimo leader»), l’amore a prima vista - lui che è tifoso romanista - con la Sampdoria («mi ci volevo comprare una casa a Sampdoria, ma dice che non ci sono, che non è una città, ma io prima o poi la città di Sampdoria la fondo»), le scarpe bicolori («da pinguino dice qualcuno, Grande Gatsby style rispondo io»), le tante donne della sua vita, i personaggi di una Roma forse sparita davvero. Una sarabanda di gag e situazioni straordinarie - anche la genesi del soprannome Viperetta è tutta un programma… - e non fa niente se ogni aneddoto non sarà poi effettivamente accaduto come viene raccontato. Ci si diverte, e questo ci sembra già abbastanza.
UNA VITA AL MASSIMO (ed è il minimo che posso dirvi), di Massimo Ferrero con Alessandro Alciato; Rizzoli Editore, 206 pagine, 17 euro.

Più di mezzo secolo fa, c’era un’altra Juventus capace di spaventare le grandi del calcio europeo. Il 21 febbraio del 1962, nel ritorno dei quarti della Coppa dei Campioni, i bianconeri allenati da Carlo Parola - battuti di misura all’andata - vinsero (1-0, gol di Sivori), in casa del Real Madrid, primi italiani ad espugnare il Bernabeu. Un segnale importante, anche se il Real - che di Coppe dei Campioni ne aveva già conquistate cinque - vinse poi lo spareggio sul campo neutro di Glasgow, per poi perdere in finale contro il Benfica di super Eusebio. Questo è uno dei tanti episodi raccontati in questo librone - il secondo di questa preziosa serie statistica - che racchiude tutte le competizioni internazionali della stagione 1961/62, dalle più importanti alle minori. Una rassegna completa con tutti i tabellini delle varie manifestazioni (più statistiche e tante foto a fare da ideale complemento) che è anche l’appassionante racconto di una stagione importante, che certificò la definitiva chiusura dell’era straordinaria del Real Madrid di Puskas e Di Stefano, superato come detto nella finale di Amsterdam dal Benfica, a suo volta piegato nell’Intercontinentale dal Santos di un certo Pelè. Volti e storie di un calcio diversissimo dal nostro, il cui calendario quell'anno fu anche pesantemente condizionato dal Mondiale disputato nel 1962 in Cile. E così la finale della Coppa delle Coppe tra Atletico Madrid e Fiorentina, chiusa sull’1 a 1 a Glasgow il 10 maggio, fu ripetuta a Stoccarda quattro mesi dopo, con squadre sostanzialmente mutate (tra i toscani era cambiato anche l’allenatore, con Valcareggi che aveva preso il posto di Hidegkuti). La Spagna fece suo quel trofeo, come anche la Coppa delle Fiere, vinta dal Valencia in finale sul Barcellona. Tante le competizioni di contorno: il Lens conquistò la Coppa dell’Amicizia battendo prima la Roma poi il Torino, la Coppa delle Alpi arricchì la bacheca del Genoa, la Mitropa Cup fu conquistata dal Vasas Budapest in finale sul Bologna di Bernardini, l’Ajax si prese la Coppa Rappan. Insomma, gli appassionati di storia del calcio avranno di che divertirsi.
STORIA DELLE COPPE EUROPEE 1961/62; di Marco D’Avanzo, Soccerdata editore (info@soccerdataweb.com), 397 pagine, 35 euro.


© RIPRODUZIONE RISERVATA