La Roma di Liedholm e due libri sugli sportivi in guerra

La Roma di Liedholm, protagonista nel nostro calcio degli anni Ottanta, nel racconto dei protagonisti. E poi due libri sugli sportivi in guerra: il contributo, di sangue e di eroismo, degli atleti della Polisportiva Lazio nella Grande Guerra e undici racconti tra calcio e vita, undici incroci nel secondo conflitto mondiale.
Massimo Grilli
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Qual è stata la Roma più bella della storia? Su quella che vinse il primo scudetto quasi nessuno ahinoi può più parlare, sulle squadre più recenti invece il dibattito è aperto: quella tutta tecnica di Liedholm, la squadra scolpita nella roccia di Capello, o ancora la futuribile Roma spallettiana, senza dimenticare certe partite della prima Roma di Garcia? Qualunque sia il giudizio di ciascuno di noi (personalmente propendiamo per la squadra con il secondo scudetto sul petto, che si conquistò la finale della Coppa dei Campioni regalando scampoli di un gioco probabilmente mai più visto), è innegabile il posto importante - nel cuori di ogni romanista - occupato dalla Roma di Liedholm. Per la simpatia innata che ispirava il Barone ma anche per la classe e la forza dei suoi interpreti, da Falcao a Bruno Conti, da Ancelotti a Di Bartolomei, e poi Pruzzo, Nela, il presidente Viola… Il libro di Tessari - che di Liedholm fu il competente “secondo” - vuole essere appunto un affettuoso amarcord di quegli anni, ricostruiti grazie alle testimonianze dirette dei protagonisti (e se non ci sono più, come Di Bartolomei o Maldera, ci pensano i familiari a tenerne alto il ricordo). Dal gol annullato a Turone - leggenda e tormentone del duello Roma-Juve degli Anni Ottanta - alla cavalcata in Europa, dalle Coppe Italia vinte allo scudetto del 1983, è il racconto in presa diretta di una squadra straordinaria in un calcio (e un’Italia) irriconoscibili rispetti ai tempi nostri. I gol, le prodezze, il divertimento, le scaramanzie (quelle tasche di Liedholm riempite di aglio, sale..) Tutto concorre a ricreare lo spirito irripetibile di una squadra davvero unica.
LA GRANDE ROMA DI LIEDHOLM, raccontata dai protagonisti dello scudetto ‘82/83; di Luciano Tessari, a cura di Francesco Coccia e Carlotta Boni; Minerva Edizioni, 200 pagine, 15 euro.

Due libri sulle due guerre, due libri che possono ben figurare nella biblioteca di ogni appassionato. Straordinaria l’opera dei colleghi di LazioWiki, che sono riusciti a ricostruire con impeccabile rigore storico le vicende nella Grande Guerra degli atleti biancocelesti, le azioni cui parteciparono, le onorificenze meritate, addirittura i cimiteri o i sacrari dove sono sepolti, scoprendo tra l’altro che furono ben trenta (e non undici, come si riteneva) gli atleti della Polisportiva Lazio che persero la vita in combattimento. Il tutto accompagnato da una rilevante documentazione e da numerose fotografie, in gran parte inedite. Con l’opera di Niccolò Mello si passa invece alla Seconda Guerra Mondiale: per parlarci del contributo di sangue fornito dal mondo del calcio, l’autore ha selezionato undici storie, undici coppie di calciatori - compagni di squadra o semplici amici - che sono stati coinvolti nella immane tragedia. Vicende commoventi, come quella di Bruno Neri e Vittorio Staccione, legati dalla militanza nella Fiorentina e nell’antifascismo, che non sopravvissero alla guerra, oppure come la storia dell’inglese George Smith e del tedesco Bernhard Trautmann, nemici in comattimento ma poi compagni e grandi amici nel Manchester City. «Un libro - scrive Roberto Beccantini nella prefazione - che ricostruisce e restituisce pezzi di esistenze e di uomini, senza nulla togliere ai rimbalzi di quello sport che continua a stregarci…»
DAL TEVERE AL PIAVE, 1915-1918 gli atleti della Lazio nella Grande Guerra; a cura di Fabrizio Munno e Fabio Bellisario, Eraclea Edizioni, 223 pagine, 14,90 euro.
SALVATE IL SOLDATO PALLONE, calcio e Seconda Guerra Mondiale; di Niccolò Mello, Bradipolibri, 159 pagine, 14 euro.


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