L'epopea del Napoli di Vinicio e quando il tifo non ha confini

Il romanzo del Napoli di Vinicio, capace - quindici anni prima dell'avvento di Sacchi - di giocare un autentico calcio totale e di sfiorare un paio di volte lo scudetto. E poi il tifo senza confini: le storie di due tifosi italianissimi, pazzi dell'Arsenal e del Barcellona
L'epopea del Napoli di Vinicio e quando il tifo non ha confini
Massimo Grilli
3 min

Quando gli chiedevamo perché non avesse ancora scritto un libro sul Napoli - lui che ne era stato a lungo osservatore privilegiato, dalle colonne del Mattino e del Corriere dello Sport-Stadio - Franco Esposito si schermiva, ripeteva sempre, “lo hanno già fatto in tanti…». Ora finalmente si è deciso, e possiamo dire che sia valsa la pena aspettare così a lungo. Per parlare del Napoli e di Napoli Esposito evita i facili rimandi dell’epoca maradoniana e ci conduce nel calcio di quarant’anni fa, rispolverando dal suo baule dei ricordi lo straordinario romanzo di quella squadra fantastica che nei primi Anni Settanta arrivò al terzo e poi al secondo posto, lottando fieramente (quel gol di Altafini, crudele ex, a spezzare il sogno…) contro la Juventus di Trapattoni. Quella squadra era guidata in panchina da Luis Vinicio, capace di mostrare per la prima volta - quindici anni prima dell’avvento di Arrigo Sacchi - il vero calcio totale: difesa in linea, gioco votato all’attacco, spettacolo e gol a ripetizione. Un Napoli all’olandese, forse «il Napoli più bello della storia, il più divertente e spettacolare». Vinicio e i suoi undici leoni, una squadra costruita con pochi soldi, raccontata dai protagonisti in campo e da Eduardo e Giuseppe, commercianti al Vomero, testimoni del tempo, ancora innamorati di quel Napoli semplice e romantico.
DODICI LEONI, Vinicio e il suo Napoli rivoluzionarono il calcio; di Franco Esposito con Marcello Altamura, Absolutely Free Edizioni, 16 euro.


Il tifo non ha confini, si sa, e il grande calcio internazionale raccoglie sempre più proseliti. Non deve quindi sembrare troppo bizzarro (un po’ sì, però) il fatto che un ragazzo di Fidenza - ora un uomo, ma il suo punto di vista non è mutato - straveda per l’Arsenal oppure che un medico chirurgo di Monza voglia fondare una Penya (una sorta di club, dove però solidarietà e attività di beneficenza sono all’ordine del giorno) votata al culto del Barcellona, e questi due libri raccontano le loro storie. Incurante della distanza tra Fidenza (cittadina emiliana in provincia di Parma) e Londra, circa 1100 chilometri, Luca Frazzi - firma di punta della stampa musicale italiana - rievoca partita dopo partita la stagione 2001/2002, quella conclusa con la doppietta Premier League-FA Cup. Un campionato seguito e inseguito tra siti internet non sempre attendibili, giornali e programmi spediti per posta, tessere pirata con le quali cercare di seguire le partite in Tv, finalmente una trasferta ad Highbury, da autentico gooner. Un libro divertente e appassionato. Altrettanto interessante è la fatica di Antimo De Salve, la cui passione calcistica è interamente consacrata ai colori blaugrana. La costituzione della Penya Lombarda FC Barcelona, di cui è presidente, le partite, la magia del Nou Camp, gli incontri con i protagonisti della società catalana, sempre con l’idea però di rendersi in qualche modo utile, magari raccogliendo fondi oppure organizzando eventi per beneficenza. Gli stessi proventi del libro sono devoluti all’Associazione “Quelli che… con Luca onlus”. Passione e solidarietà, nel nome del Barcellona.
LONTANO DA HIGHBURY, diario italiano dell’indimenticabile stagione dell’Arsenal 2001-2002; di Luca Frazzi, Hellnation libri, 186 pagine, 15 euro.
SANGUE BLAUGRANA, di Antimo De Salve, prefazione di Enzo Palladini; 134 pagine, 15 euro.


© RIPRODUZIONE RISERVATA