Gli Europei, l'Italia che vince e le origini del basket Usa

La guida degli Europei, il racconto di Spagna '82 e di Germania 2006, e 5 personaggi chiave nell'evoluzione del basket Usa
Gli Europei, l'Italia che vince e le origini del basket Usa
Massimo Grilli
4 min

Voglia di calcio, voglia di Europei, voglia di vedere l’Italia tornare a vincere. Tre libri possono soddisfare le nostre esigenze.
    Cominciamo dal volumetto dei colleghi di “Ultimo uomo”, il molto frequentato sito di approfondimento e racconto sportivo che, partendo da obiettivi molto alti («volevamo fare il Grantland italiano», cioè il seguitissimo blog sportivo di proprietà della ESPN) da tre anni sta raccogliendo un meritato e crescente successo. Il libro è un’acuta guida delle 24 squadre che stanno giocando l’Europeo francese. Poco glamour ma tante informazioni, soprattutto dal punto di vista tattico, con uno sguardo utilissimo sui giocatori più rappresentativi. Due esempi illuminanti: le difficoltà della difesa del Belgio di fronte ad attacchi in velocità e l’organizzazione dell’Islanda, annunciata tra le possibili sorprese…
    Due libri celebrano invece le ultime grandi affermazioni dell’Italia del calcio. Quello di Cannavaro con Alciato è un divertente insieme di testimonianze della cavalcata tedesca, molte delle quali inedite, offerte dai 23 eroi che vinsero il Mondiale del 2006 a Berlino, e che ancora fanno capo a una chat su Whatsapp, “Campioni del Mondo 2006”. Da Totti che, in una serata libera, scommette con Peruzzi che non riuscirà a ingoiare una pizza intera con un solo boccone, alla scaramanzia e alle provocazioni subite dal “terrone” Gattuso; dall’antidoping ad alta tensione dopo la finale con la Francia, De Rossi e Cannavaro da una parte, Ribery e un furente Thuram dall’altra, al tuffo di Lippi nelle acque sporche del laghetto nel ritiro di Duisburg, dopo la vittoria in semifinale sulla Germania, con tanto di pesce raccolto con le mani: un racconto corale di quel mese che cambiò le sorti del nostro calcio.
Un salto indietro di 24 anni e ci ritroviamo in Spagna, in quel Mondiale del 1982 che nel nostro immaginario collettivo è forse ancora più leggendario di quello tedesco: l’urlo di Tardelli, la tripletta di Pablito al Brasile, la pipa di Pertini, il volto scavato e trionfante di Bearzot, tutte immagini che fanno parte ormai del nostro vissuto. Quel Mondiale fu uno squarcio di storia, non solo sportiva, un autentico percorso di vita, e così è analizzato da Alberto Guasco, docente di Storia Contemporanea, che ci fa rivivere quel mese di calcio inserendolo in un contesto storico non troppo sereno, se è vero che «dall’Atlantico al Mediterraneo almeno tre guerre lambivano le coste iberiche in quei giorni, contribuendo a condizionale il clima sportivo del mundial». E poi i tre pareggi iniziali della nostra squadra, gli attacchi della stampa, le vittorie contro Argentina e Brasile fino all’apoteosi contro Polonia e Germania. Da Andreotti a Brera, da Arpino alla Thatcher, da Giovanni Paolo II a Causio, in tanti incisivi capitoli (il Mondiale raccontato, politicizzato, economico, mitizzato) una lucida analisi del mondo, calcistico e non, dei primi Anni Ottanta.
EUROPEI 2016, la guida ufficiosa de L’Ultimo Uomo; a cura di Timothy Small e Daniele Manusia, Baldini&Castoldi editore, 255 pagine, 14 euro.
LA NOSTRA BAMBINA, 2006-2016, i primi 10 anni di una Coppa del Mondo con 23 papà; di Fabio Cannavaro con Alessandro Alciato, 206 pagine, 16 euro.
SPAGNA ’82, storia e mito d’un mondiale di calcio; di Alberto Guasco, Carocci Editore, 173 pagine, 18 euro.

Sono i giorni delle finali NBA, e fra una tripla di Curry e una entrata selvaggia di Lebron, Flavio Tranquillo - cronista principe del basket e inviato in questi giorni in America - ci regala una autentica chicca sul basket a stelle e strisce. Le vite, le prodezze e gli errori di cinque personaggi, forse poco conosciuti al grande pubblico, ma ognuno con una storia che merita di essere ricordata e soprattutto un lascito importante per il basket moderno. Bob Douglas, Kenny Sailors, Jack Molinas, Earl Strom, Pete Newell, un quintetto ideale di rivoluzionari del gioco: l’allenatore-uomo d’affari, il giocatore all’avanguardia, lo scommettitore incallito, l’arbitro tutto d’un pezzo e il coach visionario. Perché da una fattoria del Wyoming si può arrivare facilmente anche ai campioni di Golden State.
BASKETBALL R-EVOLUTION, di Flavio Tranquillo; Baldini&Castoldi, 291 pagine, 16 euro.


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