Il trionfo del Leeds e un viaggio nei luoghi comuni del calcio

Venticinque anni prima del Leicester, la sorpresa Leeds scuoteva il calcio inglese; e poi un surreale e divertente zibaldone sui luoghi comuni del pallone
Il trionfo del Leeds e un viaggio nei luoghi comuni del calcio
Massimo Grilli
3 min

Un antenato del Leicester? Certo, è difficile se non impossibile paragonare fatti o personaggi di epoche diverse, però è ugualmente indubbio il fatto che l’impresa del Leeds United - la vittoria nel campionato di First Division inglese del 1992, l’ultimo prima della nascita della Premier League - abbia qualche punto di contatto con il trionfo ormai già leggenda della squadra di Ranieri. Per prima cosa, il risultato assolutamente impronosticabile all’inizio della stagione (il Leicester era reduce da una salvezza molto sofferta, il Leeds giocava in seconda divisione due anni prima), il duello con una grande, crollata nel finale (il Tottenham per Ranieri, il Manchester United per il Leeds), la presenza di un allenatore capace e in qualche modo “visionario”, come il nostro Claudio per le Foxes e Howard Wilkinson per il Leeds. E se vogliamo, anche la pessima stagione successiva (12º posto finale per il Leicester, addirittura 17º per il Leeds, che comunque vinse la Coppa di Lega). In questo libro, una sorta di diario tenuto da Nick, preparatore atletico della squadra gialloblu, Gandolfi ci regala un romanzo scritto con lo scrupolo del cronista e la passione di chi ama il calcio, «con una narrazione che ti tiene legato alle pagine come un libro giallo, benché tu conosca già il finale», come scrive Stefano Agresti nella prefazione. Partita dopo partita, dal debutto del 20 agosto a Elland Road contro il Nottingham Forest, alla trionfale chiusura del 2 marzo contro il Norwich City - mentre tutta la città si sgola nel cantare l’inno, “Marching on together”, riviviamo da protagonisti le prodezze di Cantona - vero uomo in più di quella squadra - e degli altri campioni di quel Leeds, da Strachan a McAllister, da Batty a Speed. Imperdibile per gli appassionati del calcio d’Oltremanica.
LEEDS CAMPIONE, IL RACCONTO DI UNA STAGIONE DI GLORIA, di Remo Gandolfi; Urbone Publishing, 111 pagine, 12 euro.

(Furio Zara) Già dal titolo, si cerca qui di scardinare il luogo comune che impera nel calcio. E’ una spallata al «bla bla bla» con cui veniamo quotidianamente sommersi, un tentativo di portare il calcio fuori dal perimetro del campo, per farlo galleggiare nella terra del nonsense e del surreale. Cose così: «Quando un allenatore dice che nella sua squadra non esistono riserve in molti si chiedono a cosa servano le panchine». Oppure «Alcuni giocatori, a fine partita, quando si scambiano le maglie, hanno paura di rimanere senza». E anche: «Nei campionati giovanili è vietato avere trentacinque anni». L’autore, Gian Vittorio Randaccio, parte in dribbling, scarta una banalità, poi torna a farle il tunnel e non lo ferma più nessuno. Apologhi, flash, lampi, sguardi gettati gratis ovunque ci sia da dire qualcosa di obliquo rispetto a quello che siamo abituati a sentire. Il «discorso attorno al calcio» di Randaccio si risolve in uno zibaldone divertente e assai gustoso, con il lettore che - tra una pagina e l’altra di questo agilissimo libro - può trovare appiglio in una battuta, un concetto, una modalità di espressione. Ne «Il trequartista...» non si pensa con i piedi (cit.Osvaldo Soriano), ma si prova a farlo solo con la testa.
IL TREQUARTISTA NON SARA’ MAI UN GIOCATORE COMPLETO, di Gian Vittorio Randaccio; edizioni ItaloSvevo, 81 pagine, 12 euro


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