Tre libri sulla Campania del calcio: il Napoli, il Giugliano, Sossio Aruta

Una puntata dedicata alla Campania: i luoghi del pallone a Napoli, la storia del Giugliano, la carriera di Aruta, bomber senza età
Tre libri sulla Campania del calcio: il Napoli, il Giugliano, Sossio Aruta
Massimo Grilli
5 min

(di Furio Zara) A parlare di Napoli - città, squadra di calcio - si rischia ad ogni passo di cadere nel luogo comune. E di rimanere là a crogiolarsi. Se con coraggio e talento si scarta di lato, si trovano invece percorsi poco battuti, storie da raccontare, aneddoti da snocciolare. Con «Napoli Football Guide» continua la virtuosa avventura di «InContropiede» di Alberto Facchinetti, casa editrice che negli ultimi tempi sta cercando un nuovo modo di raccontare il calcio. La collana che racconta le città europee - sono già uscite Zagabria e Lisbona - attraverso il pallone va proprio in questa direzione. I tre autori, Facchinetti, con Enzo Palladini e Jvan Sica, si sono presi la briga di raccontare Napoli attraverso un gioco di specchi. Gli stadi (curiosità: quello del «Vomero» era un terreno così fertile che crescevano alberi di ciliegio e albicocche), i campioni, e tanti da Sallustro a Altafini, da Ferrara a Careca, hanno vestito la maglia azzurra, gli «indirizzi Maradoniani», le interviste, tre domande sempre acute e mai compiaciute, le tante curiosità, le «11 cose che non sapevi del calcio a Napoli» (Il primo «Banco ‘e Napul» è stato Enrico Colombari, acquistato nel 1930 per 265.000 lire, all’epoca una cifra straordinaria), i mille colori del tifo, la metropolitana che si snoda anche seguendo le rotte del pallone, la chicca con «Gli 11 campi di strada», la galleria fotografica (a cura di Antonio Di Bonito). C’è veramente molta carne al fuoco, per una guida agile ma densa di vita, di pallone, di belle storie.
NAPOLI FOOTBALL GUIDE, di Alberto Facchinetti, Enzo Pallaidini e Jvan Sica, edizioni InContropiede, 121 pagine, 12,50 euro

Restiamo in Campania. Quella del Giugliano, squadra del popoloso comune (più di 120.000 abitanti) in provincia di Napoli, è sicuramente una storia di calcio minore, ma con un carico straordinario di passione e sentimento, proprio gli ingredienti che Paolo Buonanno - nostro storico corrispondente - ha utilizzato per questo suo bel volume. Quasi novant’anni di vicende di cronache sportive - la data ufficiale della nascita del calcio a Giugliano è il 1928 - che l’autore abilmente inserisce negli avvenimenti storici dell’area napoletana, dalla Seconda Guerra Mondiale (bellissime le pagine che ricordano il tributo di sangue versato dagli abitanti di Giugliano) al boom economico, dalla speculazione edilizia al dramma del terremoto. Una storia, quella gialloblù, punteggiata da risultati importanti (la serie C conquistata alla fine degli Anni Novanta, lo scudetto Dilettanti) e di cadute rovinose da cui ora sembra restituita a nuova vita (dopo tre stagioni senza attività, la società è stata rifondata e ora gioca in Eccellenza, però sul campo di Mugnano, perché lo stadio De Cristofaro, inaugurato nel 2000 con una amichevole contro il Napoli, non è agibile da tempo). Non manca il ricordo dei protagonisti del calcio a Giugliano, dal mitico portiere degli Anni Trenta, Luigi Guardascione, immortalato con le classiche ginocchiere e la coppola ben calcata, ai giocatori dei tempi nostri, con i vari Gobbi, Migliaccio, Vives. E poi tutti i sindaci e i presidenti degli ultimi novant’anni, a disegnare - con l’aiuto di tante foto - la storia di uno dei club più prestigiosi della provincia napoletana.
GIUGLIANO E IL CALCIO, storie, vicende e protagonisti; di Paolo Buonanno, Abbiabbè Edizioni, 278 pagine, 15 euro.

Viene invece da Castellammare di Stabia il funambolico protagonista di una straordinaria autobiografia, scritta con l’aiuto dell’amica Tina Marasca. Della categoria "Poveri ma bell", Sossio Aruta - già il nome di battesimo disegna l’originalità del personaggio - ha vissuto svariate vite, sempre però nel segno di un doppio denominatore, il calcio e il gol. Attaccante di razza, dalla serie B con il Pescara ai dilettanti di mezza Italia ha giocato e segnato in tutte le categorie (e nei suoi anni migliori non avrebbe demeritato una particina anche in serie A), si è tolto lo sfizio di un’apparizione nei preliminari di Champions League con i sammarinesi del La Fiorita e adesso, dopo aver cambiato una trentina di squadre, con all’attivo quasi quattrocento gol e più di… cinquecento donne, si diverte ancora a giocare alla bella età di 47 anni (ha appena firmato per la Torrese, squadra di prima categoria di Torre del Greco). Aggressivo in campo, romantico fuori, così si definisce questo combattente dei campi di calcio, volta per volta chiamato Sandokan, Aristuta, Re Leone, Arutissimo, Falco (il Pajaro del titolo), che è stato protagonista anche in quella sorta di esperimento calcio-televisivo che fu il Cervia di Ciccio Graziani e che da qualche anno è tornato davanti alle telecamere come Tronista (!) nella trasmissione della De Filippi. Appassionato di pesca e balli caraibici, Aruta si racconta senza reti, tra un’avventura erotica e un’esultanza polemica dopo un gol, l’amore per i figli e le risse in campo con avversari e… tifosi, gli anni di Taranto - i migliori, secondo l’autore - e lo scudetto vinto a San Marino con il Tre Fiori. Senza nascondere anche le delusioni e cadute più rovinose di una vita vorticosa, vissuta però sempre con il sorriso.
YO SOY UN PAJARO, io sono un falco; di Sossio Aruta con Tina Marasca, GrausEditore, 155 pagine, 18 euro.


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