La Juve e la Champions, un romanzo senza lieto fine; e poi tre libri sul ciclismo

Undici giornalisti, undici capitoli della storia della Juventus in Europa. E poi l'almanacco del ciclismo, le confessioni di Riccò, le grandi tappe di Marco Pantani
La Juve e la Champions, un romanzo senza lieto fine; e poi tre libri sul ciclismo
Massimo Grilli
3 min

Ora che un’altra Coppa Italia è stata piazzata in bacheca e che - al momento in cui scriviamo - è solo questione di giorni (se non di ore) l’ufficialità del settimo scudetto di fila, è ripartito l’annoso dibattito sul paradosso di una squadra invincibile o quasi in Italia ma spesso maltrattata in Europa, soprattutto in Champions League, come dimostrano le sette sconfitte (su nove!) incassate in finale. E così, per esorcizzare la sindrome della coppa più importante, si sono raccolti undici giornalisti - non tutti di fede juventina, è meglio ricordarlo - a ricordare ciascuno la sua esperienza (generalmente da testimone diretto) relativo alla Juventus in Coppa dei Campioni o Champions League. Da Cucci a Beccantini, da Crosetti a Pastorin, dalla tragedia dell’Heysel a Cardiff, passando per il trionfo di Roma e la festa mancata di Atene, aneddoti, personaggi, lacrime e trionfi, a cui manca solo l’ultimo recente fattaccio (vi dicono niente l’arbitro Oliver e la partita del Bernabeu?).
MALAFESTA JUVE, da Belgrado a Cardiff; di autori vari, a cura di Luca Rolandi, Bradipolibri edizioni, 149 pagine, 13 euro.


Tre libri di e sul ciclismo, per godersi al meglio il Giro d’Italia. Partiamo dall’indispensabile - per l’addetto ai lavori e il semplice appassionato - almanacco illustrato del ciclismo giunto alla 27ª edizione, ancora con la firma illustre del Ct azzurro Davide Cassani. Quasi cinquecento pagine di grande formato, con numeri e volti di tutti i protagonisti delle due ruote: i risultati del 2017, le schede di professionisti, dilettanti e donne, tutti gli albi d’oro (strada, pista e fuoristrada), i grandi Giri tappa per tappa, i ranking, i record, le Olimpiadi, le statistiche, tantissime foto. Insomma, da Sagan ai dilettanti ci sono proprio tutti, campioni e comprimari. Non passeranno inosservate nemmeno le scomode confessioni di Riccardo Riccò detto il Cobra (nel suo palmares anche un secondo posto al Giro d’Italia del 2008) attualmente squalificato per doping fino al 2024. Un libro duro, a volte irritante in certe semplificazioni anche morali, probabilmente sincero, dove il ciclista di Sassuolo racconta una verità, la sua verità, alla quale non riusciamo ad arrenderci completamente («solo col doping non vinci, senza doping non vinci») denunciando anche ipocrisie e voltafaccia del suo mondo. Giudicare senza superficialità non è facile, leggere e rendersi conto di cosa succede in certi risvolti del grande sport è comunque un passo importante e doveroso. Chiudiamo con Pantani, e l’omaggio che gli rende Riccardo Clementi. A 14 anni dalla scomparsa del campione romagnolo, un libro con
questo numero a dominare le pagine: 14 come il numero di tappa della sua prima vittoria, 14 come le tappe di Giro e Tour vinte, 14 come i capitoli - e non poteva essere altrimenti - dedicati ai grandi successi del Pirata.
ALMANACCO ILLUSTRATO DEL CICLISMO 2018, di Davide Cassani; coordinamento editoriale di Roberto Ronchi, collaborazione ai testi di Daniele Viganò; Gianni Marchesini Edizioni, 482 pagine, 35 euro.
CUORE DI COBRA, confessioni di un ciclista pericoloso; di Riccardo Riccò con Dario Ricci; Piemme edizioni, 238 pagine, 17,90 euro.
UN PIRATA IN CIELO, 14 volte Pantani… dalle vette delle Alpi alle stelle del firmamento; di Riccardo Clementi, Urbone Publishing, 99 pagine, 12 euro.


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