Una guida sugli stadi di Londra e l'esempio di David

La guida perfetta per conoscere tutti (nel libro sono 79!) stadi di Londra, autentica capitale del calcio. E poi la storia di David, per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'utilità estrema del passaporto ematico per gli sportivi.
Una guida sugli stadi di Londra e l'esempio di David
Massimo Grilli
3 min

Viene voglia di tornare a Londra e di girare per stadi, da quelli recentissimi di Wembley e del nuovo White Hart Lane a quelli deliziosamente più antichi, come il celebratissimo Craven Cottage - anno di inaugurazione 1899 - dove gioca il Fulham. Con le sue tante squadre sparse dalla Premier League alle serie minori, Londra è davvero la capitale del calcio, di fronte alla quale impallidiscono i nostri derby metropolitani, ristretti a due sole squadre per città. Il libro di Drogant è un piccolo gioiello (scritto in doppia lingua, italiano e inglese) dedicato al turista di calcio, che troverà tutto quello che lo può interessare su 79 (avete letto bene, sono 79!) stadi della capitale inglese, sobborghi compresi, che l’autore ha personalmente visitato e studiato, «da quelli enormi con tutte le comodità - scrive - a quello piccolo e periferico molto minimale, come se si fosse ai giardinetti con gli amici». Quartiere per quartiere, per ogni impianto troviamo una o più pagine con tutte le informazioni utili: anno di fondazione, capienza, sito del club, orari dello shop, e soprattutto come arrivarci: l’indicazione della metropolitana con tanto di cartina della zona ed anche una breve spiegazione del percorso da fare a piedi appena usciti dalla stazione dell’Underground. E poi i centri di allenamento delle grandi squadre, la pianta della metropolitana e dei principali treni locali… Alllora, prenotiamo?
LONDON STADIUMS TOUR, di Gianfranco Drogant, Bradipolibri, 132 pagine, 18 euro. 

(Furio Zara) Questo libro si può leggere anche dalla fine. Anzi, è un consiglio: andate a sfogliare le ultime pagine, oltre la storia a fumetti di David, lì dove sono riportate le testimonianze di una squadra di personaggi noti. Da Zeman a Mihajlovic, da Ranieri a Simone Inzaghi, da Acerbi a Corini, da Di Francesco a Cosmi, da Protti a Castori, da Mazzarri a Di Biagio: uomini di sport che - con parole diverse - dicono tutti la stessa cosa. Questa: il passaporto ematico è un semplice prelievo di sangue che può salvare la vita. Si snoda attorno a questo concetto - semplice eppure imprescindibile - il fumetto «David tra le nuvole», scritto e disegnato da Antonio Federico e voluto dalla Fondazione Fioravante Polito. Come scrive Davide Polito nella prefazione: «Il passaporto ematico è finalizzato a prevenire e ad impedire fenomeni tragici in campo a partire dai sei anni, rendendo obbligatori - per tutti coloro che si accingono a praticare attività sportive agonistiche e non - i controlli dei valori ematico e cardiaci, indispensabili per il rilascio del certificato di idoneità all’attività sportiva. I nomi e le storie dei caduti - Andrea Fortunato, Piermario Morosini, Flavio Falzetti, Carmelo Imbriani e altri - sono lì a ricordarci quanto sia necessario prevenire, muoversi con anticipo, tutelare se stessi.
DAVID TRA LE NUVOLE, di Antonio Federico, edizioni La Colomba, 5 euro


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