I 101 momenti magici del calcio e quel derby di guerra tra Toro e Juve

La storia del calcio Mondiale attraverso 101 episodi o storie, splendidamente illustrata. E poi quel derby del 1945 tra Torino e Juve, tra risse in campo e spari in tribuna.
I 101 momenti magici del calcio e quel derby di guerra tra Toro e Juve
Massimo Grilli
3 min

Dalla riunione nella londinese Freemason’s Tavern, dove nel 1863 furono gettate le basi per la nascita della Football Association e decise le regole di gioco del football, agli stadi climatizzati del Qatar, dove fra tre anni verrà disputato il primo mondiale d’inverno. Centocinquant’anni di calcio rivissuti attraverso 101 momenti particolari, o decisivi, o magari solo curiosi, ordinati cronologicamente. Una enciclopedia del calcio mondiale - splendidamente illustrata - pensata soprattutto per il pubblico più giovane ma che interessa e diverte l’appassionato di ogni età. Dal calcio in bianco e nero ai tempi moderni del Var e di You Tube, dalla Piramide di Cambridge - il primo sistema di gioco - alla rovesciata di Ronaldo in Juve-Real Madrid, i grandi campioni, le partite epiche, i momenti magici che hanno fatto la storia dello sport più diffuso al mondo, senza dimenticare i personaggi e i fatti meno conosciuti (da Silvio Gazzaniga, suo il progetto della moderna Coppa del Mondo da donare ai vincitori, ai campioni del calcio da consolle, alla favola del Calais, i dilettanti che raggiunsero la finale della Coppa di Francia). E poi il portiere che parava tutto, l’autogol che fu pagato con la vita, la squadra che giocava a ritmo di valzer, il gol più bello mai segnato… E per chi non volesse fermarsi al calcio, in libreria anche un volume sulla storia delle Olimpiadi, organizzato allo stesso modo.
FOOTBALL, 101 MOMENTI MAGICI DEL CALCIO; di Alberto Bertolazzi, Stefano Fonsato e Alex Tacchini; edizioni Nuinui, 320 pagine, 35 euro.

Faceva caldo a Torino, in quell’ultima Pasqua di guerra, il primo aprile del 1945. Mancava un mese alla liberazione, ma la città - ancora in mano a tedeschi e fascisti, mentre si moltiplicavano le azioni e i sabotaggi dei partigiani - doveva ancora soffrire, e molto. Solo pochi giorni dopo, il 5, un nuovo bombardamento aereo costò la vita a settanta persone. In questo clima pesante si svolse uno dei derby più surreali della storia dei
confronti tra Torino e Juventus, vicenda ricostruita in questo bel libretto. I campionati erano sospesi ed era stata organizzata un’amichevole alla memoria di Pio Marchi, ex giocatore della Juve deceduto nel bombardamento di Torino dell’8 dicembre del 1942, con l’incasso da destinare agli sfollati. Di amichevole, quella gara ebbe invece piuttosto poco: davanti a uno stadio Mussolini - che poi sarebbe diventato il Comunale - gremito di spettatori che volevano distrarsi per 90 minuti dai disastri di una guerra ormai persa, lo spettacolo durò ben poco: fin dall’inizio tra le due squadre falli, botte, scorrettezze: vecchi rancori tornarono a galla, con Valentino Mazzola e Felice Borel tra i più… attivi. Mentre scoppiava una semi rissa generale, dagli spalti cominciarono a sparare, in aria per fortuna. Spararono i soldati fascisti, i tedeschi, forse anche qualche partigiano. Gli spettatori cominciarono a scappare, i giocatori si buttarono a terra per poi rintanarsi negli spogliatoi. Inutile dire che la partita - il punteggio era di 3-1 per la Juventus - non fu mai portata a termine. Un giorno di ordinaria follia in una città in guerra, ben raccontato da Nico Ivaldi con l’ausilio di due testimonianze inedite.
DERBY DI GUERRA, Juve-Toro, 1 aprile 1945; di Nico Ivaldi, Editrice Il Punto, 109 pagine, 10 euro.


© RIPRODUZIONE RISERVATA