Una storia "diversa" di Omar Sivori e l'avventura tennistica di Roger Federer

Tutto su Omar Sivori e la sua Juventus, rivissuti attraverso le figurine del tempo. E poi il "metodo Federer" raccontato dal giornalista che conosce meglio il campione svizzero
Una storia "diversa" di Omar Sivori e l'avventura tennistica di Roger Federer
Massimo Grilli
4 min

Omar Sivori è stato uno dei più grandi calciatori che abbiano mai giocato in Italia. Ha vinto tre scudetti con la Juventus, è stato - primo italiano a trionfare - Pallone d’Oro nel 1961, unico in serie A - con Piola - a realizzare sei reti in una partita (anche se ai ragazzini dell’Inter), recordman anche in Nazionale (con altri cinque azzurri, tra cui un certo Gigi Riva) per le sue quattro reti messe a segno in una gara, contro Israele. Ma Sivori fu soprattutto un funambolo del pallone, uno che faceva innamorare le folle e i tifosi più illustri («è come un vizio di cui non puoi fare a meno», disse di lui Gianni Agnelli) capace di grandissime giocate e reazioni fumantine, anche perché i falli più duri non gli erano certo risparmiati (e le 33 giornate di squalifica incassate in 12 campionati sono un altro record). Tiziano Passera ha visto dal vivo giocare Sivori, ed ha trovato un modo originale e molto divertente per ricordarne la figura e gli anni in bianconero. Utilizzare, cioè, l’altra sua grande passione - le figurine - per accompagnare il suo quinquennio bianconero (prima cioè del suo passaggio al Napoli). In un’epoca ancora pionieristica delle figurine, lontanissima dalla perfezione moderna delle collezioni Panini ecco quindi - stagione per stagione - tutte le Juventus del Cabezon nelle raccolte di case mitiche come Nannina, Sidam, Mira… Ma non basta. Passera ha inserito nel libro le figurine dei principali rivali di quella Juventus, da Angelillo a Jair, da Pizzaballa a Schiaffino, e poi ancora gli allenatori, gli arbitri, e una sezione dedicata ai “cugini” del Torino. A chiudere questo libro davvero particolare, le biografie degli juventini “sivoriani”, i suoi allenatori, tutti i numeri e le statistiche, le riviste del tempo - sportive e non - con Sivori in copertina… Da non perdere.
ALLA CORTE DI OMAR; Sivori e la Juventus, i compagni e gli avversari: figurine, curiosità, statistiche del calcio di mezzo secolo fa; di Tiziano Passera, Editrice Tipografica Baima-Ronchetti & C., 199 pagine, 22 euro. 

«Osservare Federer è molto emozionante, innanzitutto per la leggerezza e l’eleganza del gioco. Con il servizio e il dritto impone accelerazione alla palla in maniera del tutto spontanea, come se non facesse alcuna fatica, e continua a fare ace e ad eseguire colpi vincenti sul campo di terra battuta. Lo trovo davvero notevole. Ancora più notevole, però, è il suo modo di fare: si comporta come se dentro di lui infuriassero fulmini e tempeste. E’ totalmente preso da quello che fa, ma la soglia di tolleranza nei confronti di se stesso è pari a zero. Non gli basta vincere negli scambi, ha la pretesa di compiere ogni gesto in maniera ottimale, tutto il resto non lo accetta. Dopo aver realizzato un punto impreca dicendo “Dubbel”, un termine comunemente usato in Svizzera, che significa “idiota”. Inoltre continua a gettare a terra la racchetta…». Siamo nel 1996, a Zurigo, durante la World Youth Cup riservata a giocatori Under 16, e per la prima volta Renè Stauffer, giornalista sportivo svizzero, vede in azione quello che da molti è considerato il più forte tennista di tutti i tempi. Da quell’articolo e da quella intervista successiva alla partita, nacque un rapporto di stima e forse anche di amicizia tra i due, che dura fino ai tempi nostri. Un quarto di secolo passato insieme, che Stauffer riversa in questo libro molto interessante e ben scritto, che farà felici le nutrite colonie di federiani. Comincia nel 2016, con la sosta di sei mesi decisa dopo la sconfitta a Wimbledon per mano di Raonic, in quello che sembrava il crepuscolo di una carriera già straordinaria, e che divenne poi un incredibile trampolino per un rilancio forse inaspettato, con i trionfi in Australia del 2017 e 2018 e il ritorno al successo a Wimbledon. Stauffer ritorna poi agli inizi dell’avventura agonistica di Roger, dal successo a Wimbledon su Sampras al primo sigillo sull’erba, nel 2003, e da qui scandaglia l’universo Federer: ci descrive il suo “metodo” , ci spinge quasi a fare parte della sua famiglia allargata, che va dalla moglie Mirka a Ljubicic, dall’amico Chiudinelli agli altri membri del suo staff, disegnando - vittoria dopo vittoria - una delle più belle avventure sportive dei nostri tempi. Con un completissimo compendio statistico finale, con l’elenco dei suoi 103 tornei vinti, i suoi numeri, i suoi record infiniti.
ROGER FEDERER, la biografia definitiva; di René Stauffer, 349 pagine, 18,90 euro.


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