Il romanzo di Italia '90 e gli insegnamenti "sportivi" del Cardinale Bertone

Doveva essere il trionfo del calcio italiano, ci ritrovammo con stadi rinnovati ma già vecchi e un terzo posto deludente; e poi l'insegnamento dello sport, come allenamento anche di valori e virtù umane
Il romanzo di Italia '90 e gli insegnamenti "sportivi" del Cardinale Bertone
Massimo Grilli
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Dovevano essere le nostre notti magiche, quelle che avrebbero dovuto celebrare l’età dell’oro del calcio italiano, ultra competitivo nelle competizioni internazionali e diventato il punto di approdo privilegiato per i campioni di tutto il mondo. A distanza di trent’anni, di Italia ’90 resta l’armonia di una canzone azzeccata, il rammarico per una squadra bella e divertente che aveva tutto - anche il livello delle avversarie, buono ma non eccezionale - per vincere il Mondiale, l’amarissimo ricordo degli assurdi fischi a Maradona nella finale contro la Germania e tutta una serie di pesanti eredità anche economiche, faticose da assorbire. Con lo scrupolo dello storico e l’entusiasmo dell’appassionato, Matteo Fontana ci riporta in quelle atmosfere: utilizzando anche i pareri più illustri pubblicati da giornali e riviste di quei tempi, ci fa rivivere i mesi dell’attesa (e sono probabilmente le pagine più interessanti, perché è doveroso non dimenticare certe decisioni e chi le avallò), gli sforzi per rendere “Mondiali” gli stadi (poi ci ritrovammo con impianti in gran parte già vecchi, grazie ai criteri obsoleti utilizzati) le polemiche di una stagione fin troppo intensa, dalla rabbia milanista per lo scudetto vinto dal Napoli - motivo scatenante della contestazione contro l’Argentina - al traumatico trasferimento di Roberto Baggio dalla Fiorentina alla Juventus. E poi le partite del Mondiale, naturalmente, gli occhi indimenticabili di Totò Schillaci - eroe a sorpresa del nostro torneo, dopo essere stato scelto dal Ct Vicini all’ultimo minuto, per sostituire un mediano come Luca Fusi - la marcia trionfale all’Olimpico degli azzurri fino all’appuntamento con il destino della semifinale al San Paolo, in casa cioè di Diego Armando Maradona. Da quella partita persa ai rigori uscimmo a pezzi: pensavamo di poter prolungare la scia vincente degli Anni Ottanta e invece ci ritrovammo più poveri e senza quel quarto titolo iridato che sembrava così vicino. Avremmo dovuto aspettare altri sedici anni per tornare ad esultare.
UN’ESTATE IN ITALIA; 1990, il Mondiale delle notti magiche; di Matteo Fontana, Eclettica Edizioni, 259 pagine, 18 euro.

«La pratica dello sport richiede un allenamento non solo fisico e atletico, ma anche di valori e di virtù umane e cristiane. Lo sport è un vasto campo dove la gente può esprimere la parte migliore di sé». In questi tristi giorni di pandemia e lockdown, si può trovare conforto in questo libro importante scritto dal Cardinale Tarcisio Bertone, e introdotto dalle belle parole dell’Arcivescovo di Barcellona, Lluis Martinez Sistach. Bertone non ha mai nascosto la sua passione per gli sport, dalla bicicletta conosciuta da ragazzo (con una passione particolare per Gino Bartali) al calcio sia praticato («ho giocato nelle squadre del paese e dei collegi salesiani nel ruolo di terzino») che tifato (la Juventus la sua squadra del cuore, scelta dovuta al fatto che il suo liceo, il Valsalice, aveva l’abbonamento al vecchio Comunale, dove lui accompagnava gli studenti ad assistere alle prodezze della squadra di Parola, Charles e Boniperti), fino alla forte simpatia per la Formula 1 e soprattutto per la Ferrari. Intervallato da esempi e interventi di campioni dei nostri tempi - da Simona Quadarella a Marco Tardelli, da Giovanni Pellielo a Marcello Nicchi, senza dimenticare chi non c’è più ma ha lasciato una eredità importante da non disperdere, come Lorenzo Astori e Ayrton Senna - questo libro vuole essere però una riflessione sulle potenzialità dello sport, come generatore di una cultura dell’incontro e della pace. Ecco quindi i capitoli sulla dimensione spontanea dell’attività fisica da recuperare, sugli oratori, sui messaggi giusti che anche e soprattutto dagli atleti agonisti devono arrivare fino ai semplici appassionati. «Perché lo sport è esperienza di vita, di condivisione, oserei dire anche di solidarietà. Oggi è di questo sport che si ha bisogno, per sottrarlo alla logica del mercato e farlo rientrare nella logica del dono».
CREDERE NELLO SPORT, di Tarcisio Bertone; Bradipolibri, 242 pagine, 15 euro.


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