Zaniolo, un esempio per le giovani promesse; e la (doppia) rivoluzione del mondiale tedesco del 1974

La scalata di Zaniolo, esempio anche per le giovani promesse del pallone; e poi il Mondiale del 1974, quando l'Olanda rivoluzionò il calcio mondiale (e gli appassionati più giovani)
Zaniolo, un esempio per le giovani promesse; e la (doppia) rivoluzione del mondiale tedesco del 1974
Massimo Grilli
4 min

Un bambino gioca a pallone nella Milano desolatamente vuota del primo lockdown. Quel bambino indossa la maglia della Roma con il numero 22 e quel numero appartiene a Nicolò Zaniolo. Ecco, quella foto del 30 marzo scorso, che ha fatto in breve tempo il giro del mondo - perfetta espressione della voglia e del piacere di giocare, che poche cose come un pallone possono garantire - è anche emblematica della grande popolarità raggiunta dal campioncino della Roma, chiamato ancora a lottare contro la sfortuna, dopo il nuovo incidente al ginocchio. Questo bel libro - che appartiene a una collana dedicata a un pubblico giovane, è stato pubblicato insieme a un volume dedicato a Sinner, speranza del nostro tennis - ripercorre la carriera da predestinato di Zaniolo, figlio di un buon giocatore professionista. Dalle giovanili nel Genoa alla delusione Fiorentina, che lo lascia andare via da svincolato, dall’Entella all’Inter, dove vince il campionato Primavera, poi nel giugno del 2018 l’approdo a Roma, dove la sua carriera subisce quasi a sorpresa una scossa clamorosa: prima ancora di farlo debuttare in serie A Di Francesco lo fa giocare in Champions League (contro il Real al Bernabeu!) e Mancini lo chiama in Nazionale, poi i primi gol in campionato e la doppietta al Porto ancora in Champions che, se non regala la qualificazione alla Roma, lo fa conoscere definitivamente all’Europa del calcio. E poi la maglia azzurra (7 presenze e due reti finora), l’importanza della famiglia e le coincidenze e le curiosità che legano Nicolò ad altri grandi campioni, da Baggio a Kakà, agli altri figli d’arte, fino alle soste forzate a causa degli infortuni, da cui, siamo sicuri, tornerà ancora più forte. A chiudere, i consigli per aspiranti calciatori, suggerimenti e testimonianze per chi vuole inseguire i propri sogni a forma di pallone.
HO VISTO UN RE, come arriva al calcio Nicolò Zaniolo; di Simone Giorgi, illustrazioni di Lelio Bonaccorso. Gribaudo Editore, 192 pagine, 16,90 euro.

E’ una doppia rivoluzione, quella di cui parla questo divertente libro, che ci riporta indietro di quasi mezzo secolo, fino al Mondiale del 1974. Quella dell’Olanda, che ci stregò tutti con il suo calcio totale, con il genio del grande Cruyff a disposizione del collettivo Orange e con il suo portiere con il numero 8 sulla maglia, più a suo agio con il pallone tra i piedi che sulla linea di porta. E poi quella del piccolo Lorenzo Fabiano, che a 8 anni potè godersi per la prima volta tutto un Mondiale davanti alla Tv, una esperienza a suo modo decisiva, se è vero che poi quel bambino è diventato un giornalista sportivo, che qualche anno fa ci aveva già incuriosito raccontando nel suo “Il cameriere di Wembley”, la prima vittoria italiana nel tempio del calcio inglese. Belli e impossibili, i rivoluzionari del calcio olandese dovettero arrendersi sul più bello alla forza riformista della Germania (Ovest, è bene specificarlo, il muro di Berlino era ancora lontano dall’essere abbattuto) conquistando però la simpatia degli appassionati di tutto il mondo, e dando vita involontariamente ad una serie di imitatori, non sempre in grado di ripetere lo spartito. Fabiano ci conduce nell’atmosfera di quel Mondiale tedesco, teutonicamente perfetto, nel cuore della sfida tra calcio moderno e antiquato, sfida da noi persa in partenza con i nostri stanchi eroi dell’Azteca. Rievoca protagonisti celebri e ormai quasi dimenticati (da Francisco Marinho a Dzajic, dalla Scozia di Joe Jordan e Dalglish a Sanon bomber di Haiti), ricorda fatti e fattacci di quel mese di calcio (il “vaffa” di Chinaglia a Valcareggi, la punizione al contrario dello zairese Mwepu, la sorpresa Polonia, il giorno di gloria di Sparwasser nel derby delle due Germanie…) accompagnandoli con episodi della sua calda estate di piccolo appassionato di calcio di fronte a un Mondiale davvero indimenticabile.
HO VISTO LA RIVOLUZIONE, si giocano i Mondiali del ’74, la Germania riformista batte l’Olanda rivoluzionaria, ma nulla sarà più come prima; di Lorenzo Fabiano, prefazione di Roberto Beccantini, Absolutely Free Libri, 332 pagine, 15 euro.


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