I campioni di un secolo di Napoli e la storia delle Arti Marziali

Da Attila Sallustro a Maradona, da Ascarelli a De Laurentiis, i protagonisti che hanno fatto la storia del Napoli. E poi i personaggi e l'evoluzione delle discipline da combattimento
I campioni di un secolo di Napoli e la storia delle Arti Marziali
di Massimo Grilli
4 min

«L’importanza del momento e la crescita della squadra ci suggeriscono un nome nuovo che in qualche modo rievochi il cuore e la bellezza della città che ci ha dato lavoro e ricchezza. Propongo che da questo momento in poi l’Internaples diventi per sempre Napoli, anzi Associazione Calcio Napoli». E’ il primo agosto del 1926 e nelle parole del primo presidente, il geniale Giorgio Ascarelli - a cui si deve anche la costruzione del nuovo Stadio, il Vesuvio, che poi diventò stadio Ascarelli e infine Partenope - c’è l’atto di nascita di quella società che, quasi un secolo dopo, è ora la più titolata in campo nazionale e internazionale del Sud, oltre che la più presente in serie A. Nel segno di un rapporto viscerale e profondo con la città, quasi cento anni di passione inesauribile e di grandi interpreti, che Angelo Rossi si è divertito - immaginiamo - a fotografare in brevi ma esaurienti ritratti, partendo da Attila Sallustro, il primo mito tra i giocatori in maglia azzurra. In queste pagine scorrono le vicende, i trionfi e le delusioni dei grandi stranieri, da Hasse Jeppson, mister 105 milioni, a Vinicio, da Sivori a Maradona, da Cavani a Mertens, e poi dei figli di Napoli (da Juliano a Insigne), dei presidenti più importanti (Lauro, Ferlaino, De Laurentiis), degli allenatori che hanno lasciato il segno (Bianchi, Bigon, Benitez, Sarri), degli eroi dei due scudetti. Un puzzle riuscito, traboccante amore e fede, composto da «quei campioni che meglio di altri abbiano trasferito sul campo la passione della città, che non smette mai di gioire, soffrire e inseguire “quella cosa”».
LE LEGGENDE DEL NAPOLI, di Angelo Rossi; Diarkos editore, 250 pagine, 17 euro.

Conoscevamo Stefano Di Marino per i suoi robusti romanzi di azione che sforna a ritmi altissimi per le collane Mondadori “Segretissimo” e “Gialli”, e ne immaginavamo la passione per le arti marziali, di cui è stato anche praticante nella disciplina del Kickboxing. Tutto il suo sapere è diventato ora questo libro massiccio e documentatissimo dove l’autore ricostruisce - con l’ausilio di tante immagini e foto dei protagonisti - la nascita e lo sviluppo delle discipline di combattimento, dalle prime tecniche praticate da egiziani e babilonesi fino al boom della MMA, le Mixed Martial Arts. Pugilato, Judo, Karate, Kung Fu, Savate, Jujitsu, Muay Thai, Silat, sono solo alcuni nomi tra i tantissimi che compongono la variegata galassia delle arti marziali, che vissero la loro rivoluzione quando nella seconda metà del ventesimo secolo si trasformarono - grazie soprattutto all’opera del mitico Jigoro Kano - da puro strumento di difesa a disciplina educativa, sulla via del miglioramento spirituale e della non violenza. Di Martino non lascia da parte alcun argomento, dalle arti marziali come prolifico filone cinematografico all’universo orientale, dagli interpreti più famosi alle discipline con armi bianche quali spade e lance. E sempre con un approccio “scientifico”, evitando cioè - e di questo si deve rendere merito all’autore - tutti quei miti che hanno circondato a lungo questi sport. Non leggeremo quindi di monaci volanti o di tori da corrida abbattuti con un solo pugno. «Non c’è nulla di magico, di soprannaturale, nelle scuole di combattimento. Non esistono tecniche segrete né maestri invincibili. Esistono solo le discipline e gli uomini che le praticano. La loro forza sta nell’impegno profuso nella volontà di migliorarsi».
STORIA DELLE ARTI MARZIALI, di Stefano Di Marino; casa editrice Odoya, 432 pagine, 24 euro.


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