Non esistono solo i campionissimi da applaudire e raccontare, il calcio non finisce con Ronaldo, Messi o Vlahovic. Lo dimostrano (anche) questi due libri, che partono da punti di vista un po’ laterali per raccontare in modo divertente e originale aspetti e personaggi meno conosciuti del pallone. Il collettivo “Riserva di lusso” ci porta dritti in panchina, a fare compagnia ai giocatori “di riserva”, una innovazione abbastanza recente per il calcio: nei campionati nazionali solo dalla stagione 1965/66 diventò possibile sostituire un giocatore, e solo per infortunio. Pochi anni più tardi, i cambi furono consentiti a prescindere dalle condizioni fisiche del sostituito. Dalla nascita del numero 13 ai cinque cambi attuali la norma ne ha fatta di strada, e questo libro ripercorre le vicende di alcuni dei panchinari più famosi degli ultimi trent’anni, eroi per un giorno oppure campioni all’ultima curva della carriera e quindi centellinati dagli allenatori, basti pensare agli ultimi anni di Baggio, Del Piero e Totti. Si parte così dal Mondiale del ’90 e dal portiere dell’Argentina Goycochea, che sostituì nella seconda partita l’infortunato Pumpido per diventare uno dei protagonisti - anche della nostra eliminazione in semifinale - fino ad arrivare all’atalantino Muriel, spesso decisivo anche dalla panchina per le sorti dell’Atalanta. Da Massaro a Montella, dalla Danimarca campione d’Europa da “ripescata” nel 1992 a Roberto Di Matteo, che al Chelsea prese il posto dell’allenatore Villas Boas per andare a vincere una incredibile Champions con il Chelsea, protagonisti più o meno celebri e gol che hanno fatto la storia, come quello di Solskjaer al Bayern in una finale di Champions vinta agli ultimi istanti dal Manchester United. Trenta straordinari (non) protagonisti. Anzi sì, ma a modo loro.
Massimiliano Lucchetti ci ha regalato invece una dozzina di ritratti di portieri del nostro calcio degli Anni Novanta, tralasciando i fenomeni più celebrati per privilegiare gli onesti e bravissimi professionisti che hanno contribuito a fare grande la scuola italiana dei numeri 1. Scritti dalla competenza e dall’affetto che gli derivano dall’essere anche lui autentico portiere di provincia - attualmente al Cogoleto, squadra di Prima Categoria della provincia di Genova - ecco che sfilano tra gli altri i vari Ballotta, Ferron, Rampulla - che è stato anche il primo portiere a segnare in serie A un gol su azione - Micillo, Taglialatela, Braglia (che fu protagonista ad Anfield Road), Soviero, Lorieri - lui finì, caso più unico che raro, sulla copertina dell’album Panini - ciascuno con il proprio bagaglio di parate, emozioni e rimpianti, e ciascuno con la propria dettagliata scheda statistica. Con la prefazione di Angelo Peruzzi, è un bel libro intriso di passione per il calcio e per il ruolo, che nei desideri dell’autore rappresenta la prima di una serie di tappe dedicate tutte ai portieri, gli unici calciatori che, ricordando la citazione di Dino Zoff, “sanno cosa significa davvero il profumo dell’erba” . E allora aspettiamo di capire, come lui stesso ironicamente ci anticipa, dove Lucchetti andrà a… parare.
RISERVE DI LUSSO, storie dalla panchina; a cura di Maria Luisa Spera e Cesare Milenti , Ultra Sport Edizioni, 248 pagine, 16,50 euro.
PORTIERI DI PROVINCIA DEGLI ANNI 90, 12 numeri 1; di Massimiliano Lucchetti, edizioni Studio Byblos, 152 pagine, 11,90 euro.
Uno splendido omaggio agli 80 anni che avrebbe compiuto lo scorso 17 gennaio Cassius Clay, alias Muhammad Ali, un incontro felice tra il documentario, il fotoreportage e la graphic novel, con le foto di Abbas - che nel match di Kinshasa si trovava a bordo ring- i disegni vigorosi di Rafael Ortiz e la sceneggiatura puntuale di Jean-David Morvan. Abbas, che faceva parte della squadra della Magnum, aveva conservato gli scatti del match con Foreman per 36 anni prima di decidere di renderli pubblici, e questo libro ruota quasi interamente attorno a quell’incontro del 30 ottobre del 1974, l’immortale “The Rumble in the jungle”. E così la marcia di avvicinamento a quello che è considerato l’incontro più famoso nella storia del pugilato moderno viene intervallata dal racconto della crescita e della maturazione, anche in senso politico, del giovane Ali, dal furto della sua prima bicicletta alla decisione di non andare a combattere in Vietnam, ma anche dalla ricostruzione della carriera di Abbas, tesa a inseguire ed a testimoniare con la sua macchina fotografica i fatti del mondo. Ma tra foto e disegni si torna regolarmente e inevitabilmente a quella sera nello Zaire, a quella vittoria che consegnò definitivamente Muhammad Ali alla leggenda. Con l’aggiunta, nelle pagine finali, del racconto della genesi di questo bellissimo libro, altrettanto interessante.
MUHAMMAD ALI: KINSHASA 1974, di Abbas, Jo Morvan, Rafael Ortiz; Panini Comics, 140 pagine, 34 euro.