La carriera e trionfi di Bruno Conti, e tutto sulla Ferrari

Il calcio di una volta di Bruno Conti, tra fettuccine e trionfi. E poi la storia della Ferrari in 50 ritratti
La carriera e trionfi di Bruno Conti, e tutto sulla Ferrari
Massimo Grilli
4 min

«Ogni volta che pensate di non farcela, riflettete su quando un giovane Bruno veniva scartato ai provini perché basso e troppo gracilino… eppure quel bambino ce l’ha fatta, aprendo il cassetto dei sogni e maneggiandoli con cura. E’ questo che auguro a ciascuno di voi. Fate della vostra vita un capolavoro. Anzi un gioco, un gioco da ragazzi». Quando correva su quella fascia, con la maglia giallorossa o azzurra, la zazzera inconfondibile mossa dal vento, Bruno Conti - sempre pronunciato così, nome e cognome - sembrava davvero giocare, come faceva da ragazzo nei campi dell’oratorio di Nettuno. E’ stato una delle più forti ali - ai suoi tempi non si parlava ancora di esterni - del nostro calcio, l’unico romano - con Francesco Totti, con cui ha condiviso la prefazione di questo libro - a diventare campione d’Italia con la Roma e del Mondo con l’Italia. Qui si racconta, partendo da quella singolare “sliding door” che avrebbe potuto, a 15 anni, portarlo in America a vivere chissà una grande carriera come giocatore di baseball. «Scusate, ma l’America dove si trova?», domandò candidamente mamma Secondina al dirigente della squadra di Santa Monica, gelato poi definitivamente dal contrappunto di papà Andrea: «Mio figlio è piccolo e da Nettuno non si muove». Qui comincia la vera carriera di Bruno, capace di emergere malgrado i provini negativi - a causa di un fisico non certo da corazziere - con il Bologna e la Roma di Herrera. Notato poi durante un torneo tra bar da Trebiciani, allora allenatore della Roma Primavera, entrò finalmente a Trigoria, dove Liedholm lo fece esordire in prima squadra. E poi la sua straordinaria carriera, dal Mondiale spagnolo dell’82 allo scudetto dodici mesi più tardi, dai successi come talent scout di tanti giovani giallorossi (Daniele De Rossi e Lorenzo Pellegrini, tanto per fare due nomi) alla sua unica esperienza in panchina nel 2005, fin troppo stressante per il fisico e le ore di sonno perse. Imperdibile però resta la prima parte del libro, il ritratto di una splendida e dignitosissima infanzia, il lavoro da mattonatore, l’affetto della famiglia, l’amore per il pallone. Dalle scaramanzie di Liedholm alle fettuccine al ragù di Secondina, dalla guida spericolata di Pruzzo allo stratagemma messo in atto da uno degli anziani della prima squadra per farlo debuttare a 17 anni con l’Anzio in Promozione, uno splendido racconto di vita e di sport, quando ancora il calcio era considerato, dai suoi stessi interpreti, solo un gioco, un gioco da ragazzi.
UN GIOCO DA RAGAZZI, dalla Roma alla Nazionale, il mio calcio di una volta; di Bruno Conti con Giammarco Menga, Rizzoli editore, 205 pagine, 17 euro.


Un libro sulla Ferrari - un nome conosciuto in tutto il mondo, sinonimo di velocità e passione - e i protagonisti della sua lunga storia vincente, può essere un ottimo modo da consigliare all’appassionato per riscaldarsi in occasione dell’inizio della nuova stagione di Formula 1, sperando di rivedere al più presto il colore rosso svettare tra le rivali. Nel 1947 Enzo Ferrari fondava la sua azienda e dopo una dettagliata introduzione storica Zapelloni ripercorre, da Gianni Agnelli a Wolfgang Von Trips, i primi settantacinque anni della scuderia più affascinante attraverso cinquanta ritratti ricchi di aneddoti e curiosità, nei quali si occupa per la maggior parte di piloti, certo, ma anche di meccanici, consiglieri del Drake, direttori sportivi, presidenti. Da Schumacher a Nuvolari, da Villeneuve a Leclerc, passando attraverso Montezemolo e Marchionne, le arrabbiature di Forghieri con il Grande Capo e i disegni geniali di Flavio Manzoni, ripercorriamo la storia di Maranello, una leggenda nata dal sogno di un uomo, impreziosita dalle splendide illustrazioni di Alessandro Ventrella. A chiudere il cerchio, una bella e inedita intervista a Piero Ferrari, figlio di Enzo, che ha vissuto in diretta l’epopea del Cavallino Rampante. Un libro unico, che celebra il mito e il successo di una scuderia molto particolare, disegnando un ponte ideale tra la grande e vincente storia della Ferrari e le ambizioni sempre altissime verso il futuro. Perché, come amava ripetere il Drake, «la Ferrari più bella sarà sempre la prossima».
LA STORIA DELLA FERRARI IN 50 RITRATTI, di Umberto Zapelloni, con le illustrazioni di Alessandro Ventrella; Centauria Edizioni, 152 pagine, 19,90 euro.


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