Ronaldo, per sempre il Fenomeno

Cinque anni di prodezze e delusioni del bomber brasiliano, nel libro di Rago la storia interista di un calciatore potente, fantastico e unico
Valeria Ancione
3 min

«Non è un uomo, è una mandria di cavalli». Così una trentina di anni fa Jorge Valdano, acuto osservatore di calcio e ai tempi allenatore del Valencia, sintetizzò quel misto di potenza, tecnica e velocità che definiva Ronaldo Luis Nazario de Lima, per tutti semplicemente Ronaldo il Fenomeno, allora il cannoniere del Barcellona. Uno dei più grandi talenti del calcio moderno, dalla carriera non lineare, dove troppe volte il suo celebre sorriso si è trasformato in lacrime per i tanti, troppi infortuni che lo hanno frenato, come quello drammatico subito in diretta Tv nella finale di Coppa Italia del 2000. Un bomber che si esaltava soprattutto in velocità, quando il suo repertorio di finte puramente brasiliano (quel doppio passo su Marchegiani in uscita nella finale di Coppa Uefa vinta dall’Inter sulla Lazio…) ubriacava l’avversario di turno. Ebbene, fa una certa impressione pensare che un campione di questa portata abbia preso parte alla nostra Serie A quando era ancora nel pieno delle sue potenzialità. Successe tra il 1997 e il 2002 grazie all’Inter e al suo presidente Moratti che sborsando una cinquantina di miliardi di lire fu protagonista dell’acquisto più costoso (per quei tempi) nella storia del calcio. Cinque anni di prodezze e di delusioni - clamorosa quella del 5 maggio 2002, con lo scudetto perso dai nerazzurri all’ultima giornata - che Francesco Rago racconta con competenza e passione partita dopo partita nel suo libro "Lo chiamavano Fenomeno". Dal debutto in Serie A, il 31 agosto del ‘97 contro il Brescia, all’amarissimo congedo in quel pomeriggio stregato dell’Olimpico, cinque stagioni di magie e di polemiche - impossibile non pensare all’ormai celebre (presunto) rigore negato in un match scudetto contro la Juventus per un fallo di Iuliano proprio su Ronaldo - che fruttarono all’Inter un solo trofeo, la Coppa Uefa vinta nel 1998 grazie ai gol segnati dal Fenomeno. In mezzo, il rapporto unico con la tifoseria interista, l’amore nei suoi confronti di Moratti e le tensioni con Cuper, il tecnico che fu tra le cause della cessione nel 2002 del bomber brasiliano al Real Madrid, con tanto di Liga immediatamente vinta. A chiudere, il racconto del Mondiale del 2002, dove Ronaldo mise la firma sull’ultimo trionfo del Brasile con la doppietta realizzata in finale alla Germania. Un libro per i tifosi nerazzurri ma anche per gli appassionati del grande calcio.

LO CHIAMAVANO IL FENOMENO, le stagioni di Ronaldo in nerazzurro; di Francesco Rago, Ultra Sport Edizioni, 208 pagine, 16,50 euro.


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