Fenati: «Io, Valentino e il sogno MotoGp»

Il giovane pilota dello Sky Racing Team VR46 racconta le sue emozioni e parla dei suoi obiettivi per il futuro
Fenati: «Io, Valentino e il sogno MotoGp»
Mattia Mallucci
3 min

SCARPERIA - "In questo sport ormai solo il talento non basta. Servono tanto lavoro e tanti sacrifici". Romano Fenati non ha ancora 20anni e a, vederlo, potrebbe sembrare anche più giovane della sua età. Ma è solo un'illusione, appunto. Perché il pilota dello Sky Racing Team VR46 ha maturità da vendere e idee molto chiare quando si parla della sua "professione". "Nasce come passione, così come per tutti i piloti credo - spiega in occasione del Gran Premio d'Italia al Mugello- e poi diventa una professione che richiede un impegno costante e grande concentrazione. Ovviamente c'è anche il divertimento ma, come ho detto, serve lavorare duro, non solo in gara".

IDOLO VALENTINO - Fenati, classe '96, è considerato tra i piloti più promettenti della Moto3 e per lui potrebbe prospettarsi un futuro alla Valentino Rossi. Il "Dottore" segue con attenzione la crescita di Fenati, così come quella di Andrea Migno, l'altro giovanissimo pilota dello Sky Racing Team VR46. "Valentino e tutto il suo entourage ci aiutano molto -dice ancora Fenati- e ci danno una grande mano, in tutto". Rossi è il punto di riferimento per molti giovani piloti, ed un vero idolo per Fenati: "Sono nato l'anno prima del primo Mondiale vinto da Valentino -racconta il pilota marchigiano- e quindi si può dire che sono cresciuto considerandolo un vero e proprio mito. E' ovvio, sarebbe bello pensare di passare di categoria, per seguirne le orme. Per ora, però, penso a fare bene in Moto3 e a ragionare gara per gara. Sono molto motivato, mi sono preparato bene per questa stagione, le sensazioni sono positive e la moto è migliorata molto". 

DA DOOHAN A VETTEL - Oltre a Valentino, Fenati dice di ammirare anche dei piloti che hanno fatto la storia del Motomondiale come Kevin Schwantz e Mick Doohan: "In particolare mi piace molto la storia di Doohan perché è uno che dopo che si è fatto male è stato capace di risalire in moto e di vincere dei Mondiali. Altri sport? Tifo Inter, ma alla lontanta, e conosco Mattia Destro perché è di Ascoli come me. In Formula Uno mi piace Vettel perché è uno che ha talento, ma abbina anche tanto lavoro ai box". La tenacia è, dunque, un altro aspetto che risulta determinante nella crescita di Fenati: "Quando quello che per te era un hobby diventa un lavoro, cambia tutto. Perché devi fare tanti sacrifici, e non puoi tralsciare nulla, come forse poteva accadere qualche anno fa. Ora serve tanto lavoro ai box e devi stare sempre sul pezzo. Noi abbiamo cambiato qualcosa nel metodo di lavoro, e sta dando i suoi frutti. Ora non dobbiamo smettere, perché possiamo ancora migliorare". 

LAVORO E SACRIFICIO - Idee chiare, appunto, e anche un pizzico di saggezza in più, che consente a Fenati di "avvisare" i giovanissimi che si avvicinano a questa professione: "Devono crederci, sempre. Ma devono sapere che devono lavorare a testa bassa, e fare tanti sacrifici". La scalata per il successo è ancora lunga, ma Fenati sembra aver capito come si arriva in vetta.


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