Coronavirus MotoGp, Poncharal: "Fiducioso di ripartire in estate"

Il presidente dell'IRTA ha ammesso come la situazione sia migliorata e che il motomondiale potrebbe partire tra luglio e agosto con rigide misure di sicurezza
Coronavirus MotoGp, Poncharal: "Fiducioso di ripartire in estate"© Getty Images
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ROMA – “L’obiettivo di luglio o agosto sembra sempre più plausibile anche se oggi non è stato firmato e deciso ancora nulla. Dorna Sports, la FIM, la MSMA e IRTA, sono un gruppo unito e sono la forza del nostro sport. Correre a porte chiuse è una condizione necessaria per parlare con i vari Paesi e organizzatori”. Hervé Poncharal, capo del Team Red Bull KTM Tech 3 e presidente dell’IRTA, l’associazione formata dalle squadre che prendono parte al Motomondiale, fa il punto sullo stato delle due ruote in trepida attesa per la ripartenza.

Ottimismo per la ripresa del mondiale

Intervisto dal sito ufficiale Motogp.com, il manager è apparso molto fiducioso in vista della ripartenza dopo il lockdown causato dalla pandemia di Coronavirus: “Rispetto a dieci giorni fa oggi non è più così impossibile. Abbiamo preso in considerazione tutti gli scenari, anche quello di non correre per un anno. Nel pieno dell’epidemia ovviamente abbiamo pensato anche a questo ma senza dirlo apertamente. Ora non voglio passare per troppo ottimista ma stiamo vedendo i risultati delle misure di confinamento intraprese anche se ancora la situazione non è chiara. Se tutti i Paesi riusciranno a gestire bene questa fase penso che molto presto riusciremo a scendere in pista”.

Il dispiacere più grande sarà correre a porte chiuse secondo Pocharal: “Ovviamente non ci piace dato che i tifosi e il pubblico sono alla base del nostro sport. Ma tra non correre affatto e correre senza spettatori siamo costretti a scegliere quest’ultima soluzione. Se possibile proveremo a correre due Gran Premi sullo stesso circuito restando lì per due fine settimana”.

Paddock molto diverso

Le misure di sicurezza riguarderanno tutti coloro che avranno accesso al circuito: “Dovremmo essere sulle 1100-1300 persone. Il protocollo è quasi completato e vede tutti d’accordo. Faremo dei test a tutti prima di partire e metteremo in piedi una sorta di confinamento anche in circuito. Daremo a tutti i piloti di tutte le classi la possibilità di dormire direttamente lì con i motorhome in modo che gli hotel vicini siano riservati solo allo staff del paddock. Non saranno presenti i mezzi di comunicazione. In una situazione del genere uno degli aspetti fondamentali è il numero di persone che saranno presenti e che va quasi diviso per tre rispetto al solito. Si tratta solo di una soluzione temporanea” le parole di Poncharal.

Il numero uno dell’IRTA ha poi dato uno sguardo al futuro delle due ruote: “Lavoriamo insieme con Dorna e siamo molto vicini. Abbiamo erogato delle somme in favore delle squadre dato che in una situazione eccezionale sono necessarie misure eccezionali. È fondamentale lavorare bene quest’anno e anche nelle prossime stagioni. Penso che alla fine di questa crisi il settore delle due ruote ne uscirà ancora più rafforzato”.


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