MotoGp, Honda, alle production servirà più tempo

Ne è convinto Nakamoto: il vice presidente della HRC sostiene che i piloti dovranno abituarsi
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ROMA – Tempi poco esaltanti per le Honda non ufficiali ai test di Sepang: la prima RCV1000R è stata quella di Hayden, che ha chiuso a 1.9 dalla vetta. «Non possiamo far molto rispetto alla mancanza di potenza, peró conosciamo le nostre lacune in quest’area – ha detto Nicky, che guiderà per il team Drive M7 Aspar insieme ad Aoyama - sappiamo che dobbiamo provare a migliorarci, anche se in questo momento il morale non è al massimo». La mancanza di potenza è un problema rilevato anche da Scott Redding, del team GO&FUN Honda Gresini (la quarta production è affidata a Karel Abraham della Cardion AB Motoracing), che inoltre aggiunge: «Quando ero dietro Colin Edwards o Aleix Espargaro (FTR-Yamaha, NGM Mobile Forward Racing), vedevo che uscivano meglio dale curve strette. Non è tanto quindi la potenza massima, quanto la risposta iniziale. Le Yamaha sono piú fluide ai bassi regimi, ecco perché sembra vadano piú veloci».

AGGIORNAMENTI IN VISTA – Ai dubbi ha risposto Shuhei Nakamoto, Vicepresidente Esecutivo di HRC. «Il gap è grande – dice il manager - ma ad esser onesti, le Honda non sono facili da guidare, serve piú tempo per imparare a conoscerle. Crediamo che i piloti siano in grado di raggiungere un livello costante». Nakamoto, inoltre, ha sottolineato che la moto riceverà continui aggiornamenti: «Il nostro stile in Honda ci impedisce di abbandonare lo sviluppo, non soltanto per le Factory. Se troviamo una soluzione migliore, subito la forniamo ai team. Talvolta questi sforzi hanno un costo extra, certo non per un semplice pistone».


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