Moto Gp, Ducati: presentata la Desmosedici GP14

L'Ingegnere Luigi Dall'Igna, direttore generale dell'azienda italiana, si è mostrato ottimista sul futuro: «Abbiamo una struttura tecnica e umana di altissimo livello. Qui ci sono persone che sanno lavorando in gruppo e mancavano forse qualcosa a livello organizzativo e qualche piccola idea. Finora forse siamo andati un po' meglio di come mi aspettavo e adesso aspettiamo la gara per capire il nostro potenziale»
Andrea Ramazzotti
5 min
MILANO - Dopo la presentazione internazionale di lunedì a Monaco di Baviera, stamani la Ducati ha presentato per l'Italia la sua Desmosedici GP14. Nella sede di Sky, la nuova casa dei motori, c'erano i vertici della casa motociclistica italiana oltre ai piloti, Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow, "accompagnati" dai loro bolidi. L'Ingegnere Luigi Dall'Igna, direttore generale Ducati Corse, si è mostrato ottimista sul futuro: "La Ducati ha una struttura tecnica e umana di altissimo livello. Qui ci sono persone che sanno lavorando in gruppo e mancavano forse qualcosa a livello organizzativo e qualche piccola idea. Finora forse siamo andati un po' meglio di come mi aspettavo e adesso aspettiamo la gara per capire il nostro potenziale. La moto è molto curata e rifinita: la differenza rispetto alle altre moto che corrono in moto GP si deve. La gomma "morbida"? Non l'abbiamo provata, anzi ci abbiamo fatto solo un paio di giri, per vedere le differenze dall'altra gomma. E' stata una scelta perché ci siamo concentrati sullo sviluppo della moto con la gomma dura". Paolo Ciabatti, direttore sportivo Ducati Corse, ha approfondito il discorso: "Abbiamo creato un gruppo unito - ha osservato - e abbiamo le risorse necessarie per chiudere il gap dalla concorrenza. I test dicono che stiamo migliorando anche se ci sarà ancora da lavorare. La grafica della Desmosedici è stata realizzata all'interno della nostra azienda e abbiamo scelto una verniciatura opaca che rende la moto ancora più aggressiva. La nuova colorazione esprime bene il nostro spirito". Poi un accenno alla polemica che sta tenendo banco in questi giorni: "Le case potevano scegliere da regolamento, entro il 28 febbraio, tra l'opzione open, che permette di modificare il motore, e quella factory. Noi abbiamo scelto la open senza neppure fare molti segreti. Riteniamo di aver preso la decisione migliore e non capiamo il perché di certe polemiche. Non sapere a una settimana dall'inizio del mondiale qual è il regolamento è imbarazzante".

DOVIZIOSO - I due piloti della Ducati hanno mostrato di essere carichi. Andrea Dovizioso non ha avuto dubbi: "Far tornare a vincere la Ducati è una grande responsabilità. Lo scorso anno abbiamo lavorato tantissimo, ma non riuscivamo a mettere tutti i pezzi insieme per migliorare. L'atmosfera è diventata pesante perché siamo tutti esseri umani. Quest'anno si lavora con più logica e i risultati si vedono: nei test siamo più veloci e, anche se ho abbastanza esperienza per non esaltarmi, sono fiducioso. Ho scelto il numero 4 perché tanti campioni lo hanno usato e ho aggiunto lo 0 davanti perché mi piace e per distinguermi. Tra me e Cal c'è competitività e deve essere così perché ci sproniamo a vicenda. Lo scorso anno avevamo fatto una bella qualifica in Qatar, ma sapevo di non poter essere competitivi in gara. Quest'anno vogliamo far meglio anche in gara, nonostante in gara dobbiamo ancora migliorare". Eccoci ai pronostici per la stagione: "Lo scorso anno la Ducati era a un secondo e mezzo dai primi, un abisso. Saremmo dei maghi se riuscissimo a cancellare questo gap in così poco tempo. Meglio non sognare troppo: in gara non possiamo essere così competitivi per essere davanti, mentre nel giro singolo possiamo dire la nostra. Nei test siamo andati forte, anche come simulazione, ma la gara sarà diversa e più difficile. Valentino Rossi? Ha mostrato di essere più veloce rispetto allo scorso anno e potrà entrare più in corsa con i primi tre che rimangono veloci".

CRUTCHLOW - Anche Cal Crutchlow ha mostrato di avere dentro tanta voglia e, dopo aver visto un filmato con i trionfi in Ducati di Stoner e Capirossi ha spiegato: "Stoner è stato un marziano alla Ducati e anche Capirossi ha fatto benissimo. Sono entusiasta dell'inizio della stagione 2014: tutti hanno fatto finora un grande lavoro e sono soddisfatto anche se vogliamo sempre di più. Il nostro obiettivo è essere competitivi in gara e, anche se sarà necessario un po' di tempo per riportare la Ducati ai tempi di Stoner e Capirossi, siamo pronti per questa sfida. La rivalità tra me e Dovizioso è positiva: abbiamo un buon rapporto e non vedo l'ora di correre insieme. Volevo correre per la Ducati da qualche anno, ma se ci sono riuscito solo adesso la colpa non è mia (ride, ndr). Devo cambiare un po' il mio stile di guida per questa moto e cercherò di mettere a posto le cose in settimana. Se troveremo il giusto assetto con le gomme dure, con le morbide sarà più o meno la stessa cosa. Quello che faranno gli altri piloti non mi interessa: io penso alla Ducati e cerco di farla arrivare davanti a tutti".

© RIPRODUZIONE RISERVATA