MotoGp Tas dice no, per Rossi ingiustizia colossale. Ma a Valencia Vale, fai vedere chi sei

Ora tocca al Dottore dimostrare a Lorenzo, a Marquez e alla cricca spagnola che cosa voglia dire chiamarsi Valentino
Xavier Jacobelli
2 min

ROMA - Come volevasi dimostrare, il Tas ha respinto il ricorso di Valentino Rossi che domenica 8 novembre a Valencia sarà costretto a partire per ultimo nel Gran Premio decisivo per l’assegnazione del titolo mondiale. Leggete qui: "Il Tas non ha rilevato le condizioni per concedere la sospensiva il che significa che la sanzione imposta dalla Federazione Internazionale Motociclismo dovrà essere applicata nel prossimo GP in programma a Valencia. Dopo la corsa in Malesia, la Direzione gara della Fim ha rilevato che Valentino Rossi ha deliberatamente allargato la traiettoria per forzare Marc Marquez fuori strada, creando le condizioni di un contatto che ha causato la caduta e il ritiro di Marquez. Per questa infrazione ai regolamenti Fim, la Direzione gara ha imposto 3 punti di penalizzazione al pilota, sanzione poi confermata dagli Stewards Fim. Il totale dei punti a carico di Rossi è di 4, in aggiunta al punto in precedenza ricevuto per un altro incidente durante la stagione. Sulla base dei regolamenti Fim un pilota con 4 punti di penalità deve partire nella gara successiva in fondo allo schieramento di partenza”.

A parte il fatto che o quelli del Tas sono ciechi o fanno finta di non vedere, perché non c’è nessuna menzione delle dieci scorrettezze di Marquez precedenti il contatto con Rossi e documentate dalle immagini. A parte il fatto che il primo a toccare Valentino è Marquez con il suo casco. A parte tutto questo, s'impongono due considerazioni: 1) il verdetto del Tas è un’ingiustizia colossale. 2) Valentino a Valencia sarà chiamato a un’impresa disperata, ma, a spingerlo ci saranno anche milioni di tifosi, italiani e non, disgustati da questa invereconda storia. Nulla è impossibile, Rossi ce l’ha dimostrato più volte in passato. E a Valencia, ne siamo certi, farà vedere a Lorenzo, a Marquez e alla cricca spagnola che cosa voglia dire chiamarsi Valentino.


© RIPRODUZIONE RISERVATA