Bagnaia shock: la ricostruzione dell'incidente, cos'è successo a Barcellona

Dramma sfiorato nelle prime curve dopo il via: Enea ne fa cadere cinque, l’iridato disarcionato dalla Ducati e investito da una KTM
Gianmaria Rosati
5 min

BARCELLONA - Per i più attempati, l’immagine ha riportato indietro di 40 anni, quando un altro italiano della classe regina con il numero 1 divenne una trottola impazzita in pista, in mezzo ai rivali in transito. Ma rispetto alla tragedia sfiorata ad Assen da Franco Uncini, colpito da Wayne Gardner al capo tanto da perdere il casco, a Pecco Bagnaia è andata decisamente meglio. Perché se da un lato è vero che la stagione del campione del mondo poteva seriamente prendere un’altra piega, decisamente inaspettata dopo dieci piazzamenti tra primo e secondo posto in undici gare, dall’altro il torinese ha rischiato grosso, cadendo in modo cruento e soprattutto rimanendo in mezzo alla pista, con una quindicina di MotoGP in transito.

Tra queste la KTM di Brad Binder, che non è riuscito a evitarlo, passando con entrambe le gomme sulla gamba destra di Bagnaia. Un immagine forte che ha distolto l’attenzione da quanto accaduto un momento prima quando, all’ormai famigerata staccata in discesa in fondo al lungo rettilineo, l’altro ducatista ufficiale Enea Bastianini aveva causato una carambola tutta di Desmosedici colpendo Zarco, Alex Marquez, Di Giannantonio e Bezzecchi. Lo stesso Enea, punito con un “long lap penalty” da scontare alla prima occasione utile, non ha preso il via alla seconda partenza, complice una frattura alla mano sinistra e la rottura del malleolo tibiale sinistro. Sarà operato oggi, probabilmente a Modena.

Dubbi

Lo spavento iniziale - anche se Bagnaia è sempre rimasto cosciente, pur dolorante e infuriato - è stato enorme, con il team manager Davide Tardozzi a rincuorare Domizia, futura moglie di Pecco decisamente in pena, mentre la sorella del pilota, Carola, passeggiava nervosamente. A visitare Pecco è stato anche Binder il quale, ritiratosi a lla ripresa della corsa, ha pensato al collega. Le lacrime con cui è arrivato al centro medico si sono trasformate in un sospiro di sollievo all’uscita. "Non pensavo di vederlo così bene, mi dispiace ma non potevo fare nulla per evitarlo" ha ammesso il sudafricano.

L’attesa snervante è stata tale anche perché gli strumenti per le radiografie del centro medico non hanno fornito esiti precisi - non un bel segno, oltretutto in un circuito che già non brilla per l’aderenza dell’asfalto - anche perché Bagnaia è stato colpito nello stesso punto della gamba destra che si fratturò nel 2020 a Brno. Per capire se si trattasse del vecchio callo osseo o di una nuova lesione, Pecco è stato trasportato all’ospedale di Barcellona, sempre con Bastianini, compagno di squadra e sta volta anche di sventura. Per entrambi è stata necessaria la risonanza, che ha rilevato il doppio infortunio di Enea - costretto a una doppia operazione e dunque a saltare (almeno) la gara di Misano - e l’assenza di fratture per Bagnaia, che ha raggiunto l’Italia in serata.

Dinamica. La caduta con il posteriore che “spara” in orbita il pilota era una consuetudine della classe regina degli anni 80 e 90, con le potenti, leggerissime e prive di elettronica 500 due tempi. In MotoGP, era rimasta prerogativa dell’inguidabile Honda. Probabilmente, Bagnaia ha chiesto troppo a una gomma non ancora in temperatura. "Aveva 30 metri su tutti, stava girando a velocità da gara dopo nemmeno un chilometro" la spiegazione di Zarco.

Quei metri di divario hanno forse salvato Bagnaia, perché chi seguiva ha avuto una frazione di secondo in più per reagire: Martin ha inchiodato, colpito da Binder sulla ruota posteriore. Il sudafricano ha iniziato a perdere olio e, con la sagoma di Bagnaia che si avvicinava pericolosamente, ha cercato di fare il possibile, colpendo il rivale sulla gamba e finendo a sua volta a terra.

Situazione

Martin poi in gara è finito terzo, riducendo il gap in classifica da Bagnaia, che lascia Barcellona con 50 punti - due gare lunghe intere - proprio su Jorge , mentre Bezzecchi ( a -70 ) ha vissuto il weekend più difficile, proprio dopo l’annuncio del rinnovo con VR46. Aleix Espargaro è il pilota più in forma, ma è distante 106 lunghezze, vale a dire quasi tre weekend interi. Il problema per Pecco è che è appena cominciata la seconda metà del Mondiale, con 10 GP in 13 weekend, e ogni infortunio può avere un peso doppio. Problemi che per fortuna sembrano scongiurati, dopo una domenica decisamente da cuori forti.


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