MotoGp, il ritorno del dottor Rossi

Dategli una moto di cui si fidi e se magari non vi solleverà più il mondo come una volta, di certo lui vi regalerà spettacolo, duelli, emozioni
Pasquale Di Santillo
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ROMA - Dategli una moto di cui si fidi e se magari non vi solleverà più il mondo come una volta, di certo lui vi regalerà spettacolo, duelli, emozioni. Gli unici ingredienti capaci di dare un senso - oltre agli ascolti - a questo mondo dei motori, tra F.1 e MotoGP, sommerso da caos regolamentari che allontanano la passione, la gente. Per fortuna Valentino Rossi c’è, è vivo e lotta ancora con noi perchè il talento, nove titoli mondiali, non si mettono in soffitta solo perché gli anni passano. E ammirare Vale, a 35 anni, con una Yamaha evidentemente inferiore, per potenza, stabilità e agilità restare attaccato alla super Honda del baby fenomeno Marc Marquez, come una patella allo scoglio, beh diciamolo, è stato emozionante, forse più dell’inatteso squillo della scorsa stagione con la vittoria di Assen. Sì, dategliela questa benedetta moto di cui fidarsi, e Rossi non vi tradirà. Perchè l’uomo che parla alle moto non si preoccupa nemmeno più di tanto di rispondere a chi l’aveva con una certa precipitazione definito “fantasma nel deserto”, dopo le pur deludenti prove di sabato. L’ironia a Vale non è mai mancata e gli viene ancora più facile quando la prima risposta arriva dalla pista, con quello spettacolare, ripetuto duello con il giovine Marquez, perso, certo, ma solo sul filo dei millesimi. Con buona pace delle rivoluzioni poco comprensibili, di factory, open, che poi di fatto, rivoluzionano davvero poco, se non niente. La Primavera è appena avviata e ora non possiamo sapere se quella di Losail - esattamente come un anno fa - per Valentino sia una rondine che annuncia il ritorno definitivo della bella stagione. La sensazione però è che oltre a Valentino sia tornato anche Rossi, quello vero, Sua Velocità, il Fenomeno che dava spettacolo prima del doloroso incidente del Mugello a giugno 2010, prima del buio biennale con la Ducati. E’ come se ValeRossi fosse tornati dal suo viaggio all’Inferno e dopo la stagione-Purgatorio dell’anno scorso abbia completato un percorso per riappropriarsi del suo mondo. Ora tocca alla Yamaha: faccia uno sforzo in più, gli dia una moto ancora più competitiva. Al resto penserà lui, perchè Valentino, quello vero, continua a far rima con spettacolo.


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