SBK, Cortese: "Dobbiamo lottare insieme ed essere solidali"

Il pilota tedesco si sta allenando a casa e invita a prendere l'emergenza Coronavirus molto sul serio
SBK, Cortese: "Dobbiamo lottare insieme ed essere solidali"© Getty Images
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ROMA - “Non siamo riusciti a organizzarci molto dato che è successo tutto velocemente. Provo a prendere la situazione nel modo più serio possibile e a evitare qualsiasi tipo di contatto sociale restando in casa. Mi alleno tra le mura domestiche ed esco solo per fare la spesa quando proprio ne ho bisogno ma altrimenti non ho contatti con altre persone. La mia fidanzata è un'infermiera e insegna anche ad altre infermiere. Quindi lei si trova in prima linea e me ne rendo conto”. Sandro Cortese (OUTDO Kawasaki TPR) racconta al sito ufficiale della Superbike come sta vivendo la pausa della stagione a causa dell'emergenza Coronavirus. Il suo messaggio ai tifosi è: "Siate ragionevoli! In una situazione come quella in cui ci troviamo non dobbiamo pensare tanto a noi stessi quanto a coloro che sono più esposti ai rischi. In questo momento dobbiamo lottare tutti insieme, essere solidali e sono sicuro che riusciremo a uscire da questo periodo difficile”.

Allenamenti in casa

“Nello sport non è bello non avere degli obiettivi specifici oltre a non sapere quando gareggerai la prossima volta. Sei limitato in quanto non puoi fare tutto quello che invece faresti all’aria aperta con condizioni di bel tempo. Non percepisci la solita pressione e non puoi mantenere il tuo allenamento al giusto livello”, ha spiegato. “Per fortuna posso allenarmi a casa con una bici posizionata su un rullo grazie a una piattaforma online, oltre a fare esercizi di resistenza totale. Ovviamente quando il tempo è bello vuoi uscire. Finora nel nostro caso non è vietato ma lo faccio da solo. Sappiamo così poco sul virus che è necessario prendere la situazione molto sul serio”.

Il primo round di Phillip Island

“Phillip Island per me è stata molto frenetica. Sono volato in Australia e non conoscevo nessuno della squadra. Anche i meccanici si sono conosciuti direttamente in pista. Ero abituato a non aspettarmi troppo. Abbiamo lavorato tanto e bene e in Gara 2 siamo arrivati noni. Ecco perché conto di ripartire il prima possibile da dove ci siamo fermati”, ha continuato. “È stato un miracolo che il fine settimana sia andato così! Devo ringraziare tanto la mia squadra. Ci mancava qualcosa ma non puoi aspettarti che Showa ti fornisca le parti più recenti delle sospensioni nel giro di due settimane. Per il secondo Round potremo avere a disposizione materiale ancora più aggiornato”, ha raccontato. Per quanto riguarda la stagione, “è difficile dire adesso come andrà l'intera stagione. Mi sento a mio agio con Kawasaki. Il passaggio da Yamaha a Kawasaki è stato molto simile anche per quanto riguarda le sensazioni collegate al motore. Il cambiamento più grande è avvenuto con Ducati. Mi sentivo bene con tutte e tre le moto ma quest’anno guido una Kawasaki e ho notato subito che è dotata di un potenziale enorme. Devo lavorare ancora tanto ma mi sono accorto immediatamente che questa è la moto che fa per me”.


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