Senna - Ferrari, storia di un amore impossibile
Questa è la storia di un amore incompleto. Sbocciato, ma mai consumato. Un amore shakespeariano, finito in tragedia il 1° maggio del 1994. Ayrton Senna e la Ferrari: quanti furono i tifosi di Maranello, in quegli anni difficili per le Rosse, a desiderare ardentemente un matrimonio tra il genio paulista e la scuderia modenese? Tanti, specialmente in seguito ai deludenti risultati di Mansell e Prost sulla monoposto del Cavallino nel triennio '89-'91.
Il Messia di San Paolo aveva origini partenopee per parte di madre, ma oriundo o meno, Enzo Ferrari lo squadrò per ciò che era fin dalle prime gare. Un talento assoluto. 3 giugno 1984: sotto al diluvio del Gran Premio di Monaco, vinse Alain Prost su McLaren TAG Porsche davanti alla Toleman di un giovane Ayrton Senna, autore di una prodigiosa rimonta e quasi certo vincitore della gara se non fosse stata interrotta.
Il GP monegasco non solo, come abbiamo già scritto, sarebbe stato l'inizio della lunga guerra franco-brasiliana tra Senna e Prost, ma anche dell'altrettanto lungo flirt tra il futuro campione e la Ferrari. Il Drake era un talent scout infallibile, eccome, ma era anche un uomo dalla cocciutaggine proverbiale e gli 86 anni che portava all'epoca forse non lo aiutarono a capire fino in fondo le potenzialità dell'arrembante Ayrton.
Il Vecchio di Maranello preferì tenere il francese Arnoux, che l'anno precedente aveva sfiorato il titolo, per poi licenziarlo improvvisamente all'inizio dell'85, dopo averlo criticato duramente per tutto la stagione. Senna nel frattempo era passato dalla nave scuola Toleman alla ben più competitiva Lotus e il brasiliano iniziava a impressionare per talento, stile di guida a coraggio. Nell'86 il paulista finì la stagione al 4° posto con 55 punti, con all'attivo due vittorie, quattro secondi posti e due terzi: otto podi su sedici gare e non certo con l'auto migliore del lotto. I contatti tra il pilota e Maranello ripresero in vista dell'87, ma come ebbe poi a dichiarare lo stesso Ferrari, si conclusero con un a di fatto: "Sì, Senna è venuto a Maranello subito dopo il GP del Belgio (25 maggio '86 Ndr). Ma per il 1987 non abbiamo raggiunto un accordo. Questo non significa che non ci riusciremo in futuro".
Dietro la diplomazia si celava, probabilmente, una verità molto semplice: il Drake, sanguigno e passionale, non ebbe buona impressione del brasiliano e gli preferì la coppia Alboreto – Berger. Ma d'altro canto, per quanto il richiamo della sirena modenese potesse essere suadente, prometteva anche difficoltà e Senna in quegli anni voleva assolutamente vincere e per farlo aveva bisogno di un'auto al top. La trovò in McLaren, scuderia con la quale vinse i suoi tre titoli in quattro stagioni, dall'88 al '91. Ma anche durante questo quadriennio trionfale Ayrton non rimase insensibile al fascino della Rossa. Un vero playboy non si tira certo indietro di fronte a una donna già impegnata, anzi: nel '90 il nemico Prost, dopo una convivenza impossibile in McLaren, venne chiamato in Ferrari da Cesare Fiorio, passato al timone della scuderia dopo la morte del Drake.
A metà stagione Senna dichiarò di essere pronto a passare al Cavallino: a quanto pare non si trattò di una semplice sparata per far imbestialire l'avversario (cosa che puntualmente accadde), ma che ci fosse un contratto già siglato tra il paulista e la Ferrari, dopo un accordo preso con Fiorio durante un incontro segreto a Londra. Probabilmente il manager torinese avrebbe sperato, grazie anche al blasone del nome Ferrari, di riuscire nell'impossibile impresa (subito sfumata in McLaren) di far convivere i due rissosi galletti. Per chiarire la situazione Prost, in lotta per il titolo, ottenne udienza a Torino nientemeno che da Cesare Romiti, all'epoca braccio destro di Agnelli e chiese lumi: forse in Italia si usa fare così?
Da Torino partirono direttive a Maranello: Alain rimase in Ferrari, Ayrton in McLaren, con cui, al termine delle “notti magiche” del '90, si laureò campione per la seconda volta. Nel '91 Prost riuscì a farsi licenziare dal Cavallino e a prendersi un anno sabbatico per la stagione successiva, mentre Senna vinse l'ultimo mondiale con la scuderia britannica. Gli ultimi palpiti della liaison tra il brasiliano e la modenese furono nel tragico nel '94, quando il campionissimo (all'epoca pilota Williams) pare stesse concludendo per l'anno successivo e finire la carriera tra le braccia della sospirata Rossa.