La notizia dello stop definitivo alle auto endotermiche entro il 2035 fa discutere. Da una parte c'è chi è favorevole ad una transizione ecologica totale del settore automotive, dall'altra c'è chi, come il Premier Giorgia Meloni, ritiene questa decisione dell'UE molto dannosa per le imprese. Proprio su questo uno studio sulla 'rivoluzione dell'automotive', presentato da Federmanager e Aiee ha reso note alcune previsioni.
Aziende italiane a rischio
Secondo le stime, il passaggio all'elettrico porterà un crollo degli investimenti del 25% in 10 anni con 500 imprese di componentistica a rischio chiusura in tutta Italia e 60mila posti di lavoro in meno. Calcolando che nel nostro Paese la filiera è composta principalmente di piccole aziende, il rischio crisi per l'intero settore è davvero altissimo. "Ci sono 5.500 imprese che coinvolgono 274 mila addetti, con fatturato connesso di 105,8 miliardi di euro. Il comparto della componentistica è quello più esposto: su 2.200 imprese delle 5.500 totali, che registrano 161 mila occupati e 45 miliardi di fatturato, 500 sono fortemente a rischio. L'Italia è il Paese che rischia di più", riporta lo studio.
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