Honda, Mattogno: “La corsa è nel nostro DNA”

Il General Manager di Honda Italia Simone Mattogno spiega il binomio con la Maratona di Roma
Honda, Mattogno: “La corsa è nel nostro DNA”
6 min
Pasquale Di Santillo
TagshondaMaratona di Roma

Non si finisce mai di correre. Per un motivo o per un altro. In una maniera o nell’altra. C’è chi corre in macchina, per lavoro, passione o incoscienza. Chi corre nella vita, inseguendo impegni, lavoro, cose personali. E chi corre per passione, per benessere allo stato puro. Infine, c’è chi corre un po’ per tutti questi motivi insieme, categoria nella quel rientra senza dubbio Honda.

Un nome, un brand, un Costruttore che incute timore solo a nominarlo per quanto è grande. Qui la corsa, di ogni tipo, è il pane quotidiano. A cominciare dal traguardo, di creare un mondo migliore grazie alla progressiva riduzione dell’impatto ambientale della sua produzione di auto, moto, motori marini e quant’altro che verrà portato a zero per tutto il ciclo di vita dei prodotti stessi, nonchè delle attività aziendali entro il 2050. Senza dimenticare il traguardo intermedio di elettrificare l’intera gamma auto in Italia e in Europa. Peraltro già raggiunto nel 2022 con conseguente riduzione di consumi ed emissioni su tutti i modelli. Un primo fondamentale tassello di un percorso guidato dalla fusione tra sostenibilità e fortissima identità sportiva del brand di Tokyo. Così si spiega il matrimonio un evento di portata Internazionale come la Maratona di Roma. Un’altra corsa, insomma, l’ennesima, quella di Honda con una partecipazione e una partnership in linea con l’ambizione della Casa di essere parte integrante del mondo dello sport. Ne abbiamo parlato con Simone Mattogno, General Manager presso Honda Motor Europe Italia. «La maratona - spiega - è uno delle specialità sportive più popolari, più praticate e partecipate al mondo. peraltro concide con il nostro DNA sportivo riconosciuto da tutti, tra Formula 1, MotoGP, motociclismo in genere e tutto l’universo del motosport. Che nella declinazione attuale, decisamente elettrificata, con un occhio di riguardo e tanta attenzione per l’ambiente, coincide alla perfezione con il fatto di sostenere e promuovere il mondo delle maratone. Non a caso la Maratona di Roma di domenica è il primo di una lunga serie di eventi dedicati al running che ci vedrà protagonisti in prima fila».

Sia sincero,ne ha mai corsa una di maratona?

«No, mai. Da giovane ho fatto un po’ di atletica leggera, ma più mezzofondo che lunghe distanze. Però per domenica mi sono iscritto alla stracittadina di 5 km».

Torniamo in zona auto: che 2022 è stato per Honda?

«Nonostante la contrazione gene- rale del mercato, per noi di Honda è stato un anno molto buono, chiuso con un +20% di immatricolazioni. Abbiamo fatto il massimo, performato in modo giusto, nonostante la carenza di prodotto che ha caratterizzato anche tutta la concorrenza. La nuova Honda Civic ci ha regalato i numeri di cui avevamo bisogno e in più abbia- mo completato l’elettrificazione di tutta la gamma. L’unico rammarico è che se avessimo avuto più vetture da immettere sul mercato avremmo anche raggiunto un +50%, superando le 10.000 vetture immatricolate, meno della metà di quelle del record di alcuni fa. Ma ormai il mercato è radicalmente cambiato e difficilmente si tornrà a quei volumi».

Con queste premesse, che 2023 si aspetta?

«Diciamo che per la prima parte, nel primo semestre, saremo più o meno sugli stessi livelli dello scorso anno. Poi a cavallo dell’estate avremo quattro imortanti novità di prodotto che dovrebbero consentirci di avere un anno forse anche superiore a livello di contratti rispetto al 2022».

Scopriamole queste novità...

«Intanto il nuovo ZR-V, un Suv di taglia media che sarà ibrido e si collocherà tra HR-V e CR-V. E proprio quest’ultimo sarà protagonista del lancio della nuova generazione che sarà declinata full hybrid e per la prima volta anche plug-in hybrid. Infine, sarà la volta del Suv di taglia piccola, un cosiddetto B-Suv (nome in codice e:Ny1) 100% elettrico capace di competere sul mercato con una concorrenza agguerita. Spero colo che i clienti ci sostengano».

Ma quanto pesa questa carenza di prodotto sulle strategie?

«Tanto, troppo. Dilata i tempi di attesa dei clienti e mette in difficoltà tutti, anche perché spesso capita che anche dalla fabbrica diano indicazioni di un certo tipo per poi essere costretti a modificarle proprio per la carenza di componentistica. Penso che un’attesa media di 4-5 mesi, possa essere ragionevole. Oltre è davvero difficile da accettare. È un circolo vizioso, bisogna essere onesti con i clienti e dire sempre la verità, non creare false aspettaive. Lo stock a terra è diventata una chimera, si è tornati indietro di 30 anni».

Cosa ne pensa del bando UE ai motori termici e della situazione attuale?

«Si crea una grande confusione, nessuno sa più cosa è meglio comprare, noi cosa offrire. Per non parlare dell’incertezza generata ai Costruttori che hanno piani industriali di lungo termine. Insomma, uno scompiglio generale. Come Honda abbiamo e avremo tutto quello serve, quando servirà. Ma resta il fatto che se il mondo a zero emisioni era e resta la destinazione finale, il come ci si arriverà nessuno ancora è in grado di dirlo. Di certo trovo anacronistico pensare al parametro del 2035 con la situazione generale tra infrastrutture, parcheggi e cosi via. Forse sarebbe il caso di ripensare il timing».

Cheopinionehasugliincentivi?

«Che nelle prime due fasce (0-20, 21-60 g/km di CO2) andrebbero alzati i limiti di spesa da 35.000 a 50.000€ + Iva, altrimenti resteranno inutilizzati come accade ormai istematicamente. Inoltre vanno messi a disposizone anche delle partite IVA. Per quanto riguarda infine la fascia 61-135 o mettono più soldi per questa che è la fascia più richiesta dai clienti oppure è meglio toglierli. Durano sempre solo 2-3 settimane, fanno solo confusione».

Per Honda, la maratona non finisce mai.


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