L'impresa di Giulio Romito: dall’Italia al Marocco su un "Bravo"

Il fotografo leccese sarà accompagnato in questo lungo viaggio di quasi 4000 chilometri dal meccanico Carlo De Pascalis
L'impresa di Giulio Romito: dall’Italia al Marocco su un "Bravo"
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Dall’Italia al Marocco a bordo di un vecchio ciclomotore “Bravo” del 1972. Quasi 4000 chilometri in 12-13 giorni, partendo da Biella, attraversando la Francia, la Spagna fino a Gibilterra. Da qui l’imbarco su un traghetto per Tangeri e poi altri 400 chilometri sul ciclomotore in Marocco fino a Marrakech. Protagonista della singolare impresa sarà un fotografo leccese, Giulio Romito, di 39 anni. Accanto a lui, a bordo di un altro ciclomotore “Bravo”, un meccanico di Maglie, Carlo De Pascalis, 39 anni, che dovrà sorvegliare il buon funzionamento dei due motorini, ma servendosi di quel poco che può entrare in uno zaino, quindi attrezzi meccanici molto basilari. L’iniziativa fa parte di un progetto dell’associazione culturale “Brados” di Biella che organizza questi "Camel rally" nel mondo a bordo di ciclomotori, ma Giulio Romito non è nuovo a queste imprese. Nel giugno del 2022 percorse in bicicletta la distanza fra Milano ed Otranto attraverso la via Francigena e poi la ciclovia dell’Acquedotto pugliese. E nel 2017 a bordo di una Honda 650 Transalp andò da Londra fino al Kazakistan attraverso l’Iran e il Turkestan. "In realtà - spiega il fotografo leccese - dovevo arrivare fino in Mongolia, ma la moto ebbe dei problemi e dovetti rinunciare".

L'impresa precedente

Fu un viaggio avventuroso fra deserti e paesaggi mozzafiato e non privo di qualche imprevisto. "In questo tipo di viaggi – continua Giulio - gli imprevisti sono quelli che poi ti danno l’opportunità di intrecciare rapporti umani di grande valore. In Iran la moto ebbe dei problemi e trovai un meccanico, il suo nome è Jafar. Non solo mi aggiustò la moto, ma mi ospitò nella sua casa gratuitamente il tempo necessario che ci volle per sistemarla, più di una settimana. Mi dette degli indumenti di ricambio, e mangiavo ogni giorno con la sua famiglia. Alla fine, quando gli chiesi il conto da pagare, mi chiese una cifra ridicola, l’equivalente di 100 dollari, ma non li volle, perché a me potevano servire per il viaggio. Non sono riuscito ancora a mandarglieli per via delle difficoltà del sistema bancario dell’Iran che non può interagire con il nostro. Ma continuo a sentirmi continuamente con Jafar e ho promesso a me stesso che prima o poi andrò fin lì a ricompensarlo per quello che ha fatto". Grazie a Jafar il viaggio poi continuò fino al Kazakistan ma qui si interruppe definitivamente per un nuovo guasto irreparabile alla moto.

Partenza da Biella

Quello che inizierà con partenza il prossimo 18 aprile da Biella sarà forse meno rischioso come paesi da attraversare, ma non meno privo di insidie anche per via del mezzo di locomozione molto retrò. Per rispettare la tabella di marcia, Giulio e Carlo dovranno percorrere almeno 300-350 chilometri al giorno, il che significa sei sette ore a bordo dei loro piccoli e antichi ciclomotori, dovendo anche dosare la velocità non potendo correre a manetta per tutto il tragitto per non stressare troppo i motori. Un viaggio, che necessariamente non potrà snodarsi attraverso autostrade, ma strade provinciali e comunali. Da Biella verso la Costa azzurra e poi, sempre lungo litoranea la Costa Brava di Barcellona, quindi Valencia fino a Gibilterra. Poi l’imbarco sul traghetto per Tangeri e da qui i due indomiti esploratori dovranno decidere se arrivare a Marrakech sempre lungo costa oppure avventurarsi nella più affascinante ma insidiosa regione dell’Atlante marocchino. Il tutto con soste notturne in tenda, e laddove si trova, in campeggi. E nello zaino, ci sarà posto solo per pochi indumenti personali, in quanto si dovranno portare taniche di olio in quanto i moderni distributori di carburante non hanno più da anni la colonnina della miscela necessaria per quei ciclomotori molto datati. Insomma, una vera avventura. Poi a missione compiuta, il ritorno avverrà con mezzi più comodo, ma sempre con il fedele "Bravo" a carico, in quanto la legislazione del Marocco prevede che non si possa lasciare sul territorio nazionale il mezzo con il quale si è arrivati. Ma la missione, oltre ad entrare probabilmente nel guiness dei primati, servirà ad uno scopo benefico. Giulio Romito ha infatti abbinato alla manifestazione la vendita di magliette con una grafica di riferimenti al viaggio e una produzione di foto-ritratti. Già sono stati raccolti 6000 euro che saranno devoluti al reparto di Oncologia pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.


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