Tavares attacca: "L'Europa non deve essere autofobica"

Il Ceo del Gruppo Stellantis: "Basta norme restrittive, con il nuovo Euro 7 si uccide la Panda. II Governo non ci lasci soli"
Tavares attacca: "L'Europa non deve essere autofobica"© ANSA
Pasquale Di Santillo
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La forza dei numeri aiuta a sostenere le strategie. Lo chiamano potere contrattuale, ma tra il Gruppo Stellantis e il Governo italiano non esiste un contratto, piuttosto, da sempre, una ... “corrispondenza d’amorosi sensi” alla Foscolo. Per questo Carlos Tavares, CEO e A.D. della famiglia allargata italofranceseamericana in una tavola rotonda con i giornalisti manda messaggi molto chiari, già recapitati di persona al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

A che punto è l’Euro 7?
«Stiamo correndo un grosso rischio con la Panda fa parte della storia d’Italia, una vettura iconica proprio del lifestyle, del modo di vivere italiano. Ma se si continuano a sostenere regolamenti che oltre ad avere un impatto marginale in termini ambientali portano a un aumento dei costi, allora questi regolamenti uccideranno la Panda. E non penso sia nell’interesse dell’Italia. Bisogna combattere queste norme e in generale qualunque politica che tende a restringere l’utilizzo delle auto o a ridurne l’accessibilità, se si vuole mantenere un’industria manifatturiera in Europa. Europa che non può essere autofobica. Se non si difendono prodotti come Panda, allora non ci si può chiedere di produrre un milione di veicoli. Noi la produrremo in più stabilimenti...».

Già, la produzione, un tasto dolente: nel 2022 l’Italia ha prodotto solo 473.194 auto!
«Con il Ministro Urso c’è un dialogo franco e costruttivo, ci aspettiamo di raggiungere un accordo nelle prossime settimane. Tra fine 2023 e inizio 2024 vedremo un’inversione di tendenza e la produzione in Italia tornerà a crescere. Per raggiungere questo obiettivo, però, bisogna essere in due. Dipende anche dal Governo che deve sostenere le auto a bassa emissione, non possiamo fare da soli. Il Governo deve agire sulle dimensioni del mercato sostenendo l’acquisto di veicoli a basse emissioni da parte della classe media e proprio per questo non deve appoggiare mettere regole che ostacolano la mobilità privata come quelle che impediscono l’accesso delle auto nei centri urbani. Per Stellantis, non è un problema raggiungere la capacità produttiva di un milione di veicoli all’anno, ma tutto dipende dalla dimensione del mercato».

Un discorso applicabile alle elettriche che in Italia proprio non vanno?
«La realtà è che non c‘è domanda per le elettriche. E non è solo un questione italiana. In alcuni Paesi, come la Germania, lo stop agli incentivi per le elettriche o per le ibride plug-in ha determinato un collasso degli ordini. Questo dimostra che le persone non sono disponibili ad acquistare un’auto a batteria senza agevolazioni. E senza la domanda non c’è mercato. Noi possiamo mettere tutto sul piatto: competenze, capacità produttive, prodotti. Ma non possiamo infl uenzare le dimensioni del mercato, Quelle dipendono dalle decisioni delle Istituzioni».

Com’è la situazione relativa ai chip e alla logistica?
«Quella dei semiconduttori sta tornando completamente alla normalità. La produzione di chip è regolare. Nel primo semestre è aumentata dell’11% rispetto allo scorso anno. Per la fi ne di agosto torneremo ai livelli normali. Il 95% dei fornitori ha la situazione sotto controllo. Quasi risolti anche i problemi della logistica».

Spin-off per Maserati e Comau?
«Non abbiamo nessuna intenzione di quotare la Maserati perché riteniamo che ci siano opportunità di business per fare crescere i suoi ricavi netti e la redditività. Per Comau, invece, andiamo avanti come da accordi ai tempi della fusione FCA-PSA».

Cosa vorrebbe dire all’UE?
«Non ho molto da dire all’Unione Europea, ho detto molto negli anni scorsi e non sono stato ascoltato. Ma ora, con le prime auto cinesi in vendita, il dogmatismo si scontra con la realtà. L’UE è diventata nervosa perché vorrebbe proteggere la produzione interna. Non c’è niente più da dire: dobbiamo solo lottare. Alcuni dei nostri competitor saranno messi in diffi coltà, ma Stellantis è in buona posizione per vincere la competizione. La nostra posizione è molto forte, siamo i più redditizi, la nostra liquidità è forte, abbiamo la capacità per aff rontare la sfi da. È meglio mettere le nostre energie per combattere che consumare energie in attività di lobbying su persone che non ci vogliono ascoltare. I prossimi anni saranno duri a causa delle decisioni prese all’UE ma noi aff rontiamo la realtà e siamo pronti alla battaglia. Oggi siamo più redditizi di Tesla e noi possiamo fare ancora meglio».


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