Auto elettrica, perché in Germania è in cirsi

Dalla fine degli incentivi a intoppi nella catena di approviggionamento. In Germania il settore è in sofferenza
Auto elettrica, perché in Germania è in cirsi
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Sulla strada verso il 2035 e la mobilità a zero emissioni arriva una battuta d’arresto abbastanza indicativa dalla Germania. Il Gruppo Volkswagen ha annunciato un stop alla produzione di tre settimane, iniziata il 9 novembre, per l’impianto di Zwickau, nella regione della Sassonia. È la diretta conseguenza delle notizie negative che si stavano addensando su uno degli impianti più importanti per Wolfsbourg che, con un secolo di storia alle spalle, la produzione di auto iconiche come la Trabant e la riconversione, dal 2018 al 2021, per la produzione di auto elettriche, non ha mai raggiunto la massima capacità produttiva stimata di 330mila unità all’anno. Nel 2022 sono usciti 218.000 pezzi, mentre entro la fine del 2023 si stima che ne usciranno 230.000 dalla catena di montaggio.

Mancano i motori

E quindi dalla progressiva riduzione alla produzione con l’eliminazione del turno di notte, al taglio dei posti di lavoro fino a contare su poco meno di 300 persone con contratti a tempo, si è arrivato all’odierno stop alla produzione di Audi Q4 e-tron, Audi Q4 Sportback e-tron, ID.4 e ID.5. Si salvano Volkswagen ID.3 e Cupra Born, che continueranno ad essere assemblate come previsto, hanno fatto sapere dal Gruppo tedesco. A pesare, questa volta, carenze sulle forniture nella catena di approvvigionamento della componentistica. Secondo quanto ricostruito dalla testata tedesca Handelsblatt, ci sono pochi motori APP550 disponibili a causa di problemi di assemblaggio degli statori che ne ha rallentato la produzione e il Gruppo ha deciso di dare priorità alla nuova ID.7, assemblata a Emden. Altro impianto, tra l’altro, che non se la sta passando benissimo avendo già subito un fermo sulla linea della ID.4, ripreso solo lunedì 16 novembre.

Senza incentivi, il mercato rallenta

È un periodo negativo per l’auto elettrica in Germania che continua da mesi, con linee di produzione a singhiozzo e tagli ai posti di lavoro, come accaduto a Dresda con 296 contratti a tempo determinato non confermati. E non bisogna andare troppo loranto per cercare le cause di quesa crisi. La fine degli incentivi per l’auto elettrica ha causato il tonfo del 28,6% rispetto a allo stesso periodo del 2022 e del 63% rispetto ad agosto 2022. A gennaio 2024 il sistema dei bonus ripartirà con una nuova modulazione, che passerà da 4.500 euro a 3000 per i privati, ma appare evidente che, visti i listini ancora alti delle BEV, i forti contributi statali sono l’unico modo per avvicinare le persone alle elettriche.


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