Ferrari 312B, il film che racconta il mito anni '70

Dal 9 all'11 ottobre nelle sale il lungometraggio che racconta genesi e rinascita del capolavoro di Forghieri
Ferrari 312B, il film che racconta il mito anni '70
Francesco Colla
2 min

ROMA – A Rush un merito bisogna ascriverlo. Non certo quello di aver raccontato con rigore cronachistico gli anni ruggenti di Lauda e Hunt, bensì di aver dipinto un affresco romantico capace di ridestare interesse per la Formula 1 vintage. Anche tra le nuove generazioni che nulla sanno dei “cavalieri del rischio” degli anni ’70.
Certamente meno romanzato ma altrettanto appassionante si preannuncia Ferrari 312B, docufilm diretto da Andrea Marini nelle sale italiane per soli tre giorni, dal 9 all’11 ottobre. La storia è dedicata a una delle vetture simbolo della Scuderia Ferrari, base per una straordinaria serie di monoposto che avrebbe fatto vivere un decennio magico al Cavallino Rampante. 

Tutto nasce dalla passione dell’imprenditore ed ex pilota Paolo Barilla (nell'immagine sopra a Monza durante le riprese), deciso a voler riportare in pista la 312B, a 46 anni di distanza dal suo debutto, per farla gareggiare ancora una volta sul circuito di Montecarlo nella competizione riservata ogni due anni alle auto storiche, il Grand Prix de Monaco Historique. 

Barilla affida l’auto all’uomo che nel 1970 l’aveva concepita, l’ingegnere Mauro Forghieri e all’appassionato team di meccanici di Motortecnica. Protagonisti di questo avvincente viaggio nell’epoca d’oro delle corse Niki Lauda, Sir Jackie Stewart, Jacky Ickx, Gerhard Berger e Damon Hill. Oltre allo stesso Forghieri, talento purosangue che iniziò a lavorare giovanissimo per Enzo Ferrari, contribuendo a rivoluzionare la Formula 1. Anche grazie alla 312B, con motore 12 cilindri boxer di derivazione aeronautica sospeso sulla trave posteriore. Più in basso una prima clip in esclusiva estratta dal film.

 


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