Kawasaki KX250F: la prova di Simone Corsi

Federico Porrozzi
7 min
Quando l'abbiamo chiamato per proporgli la cosa, quasi è saltato dal divano di casa prima di dire "si" senza esitazioni. Un po' perché nonostante la carriera lunga tredici anni (19 podi, 5 vittorie e un titolo di vice-campione del mondo tra 125, 250 Gp e Moto2 nel motomondiale) è rimasto il ragazzo disponibile, educato ed entusiasta conosciuto ai tempi del debutto. Un po' perché per prepararsi al meglio alle sfide della velocità, da qualche anno Simone Corsi ha preso ad allenarsi ogni giorno con la moto da cross. "Di solito giro vicino casa, a Pantano, su una pista piuttosto facile - rivela Simone, pilota del Team Ahinà Forward Racing nel mondiale Moto2 - insieme alla corsa a piedi, il cross è diventato parte delle mie giornate di allenamento e per questo motivo non vedo l'ora di provare la gamma Kawasaki". Per farlo, l'abbiamo portato al Crossodromo di Vetralla, dove Kawasaki ci ha messo a disposizione la KX250F protagonista di questa prova e la KX450F che pubblicheremo a breve.

DAL VIVO - A prima vista, della KX250F spicca la grafica, che rimarca il classico stile del reparto corse della Casa di Akashi. Il caratteristico verde domina la zona anteriore con il parafango, il serbatoio (da 6 litri), le "pance" laterali e anche i registri delle sospensioni e di alcuni particolari del motore mentre sul posteriore sono evidenziati il nero dei fianchetti e delle "spalle della sella" e il bianco del parafango e delle tabelle portanumero laterali. I cerchi sono in Black Alumite (neri) e dello stesso colore sono anche le paraforcelle nere. Nella zona centrale è evidenziato invece l'alluminio del telaio e del forcellone. A proposito di "grigio", un rivestimento di titanio protegge la forcella dalle abrasioni. L'altezza della sella è di 945 mm, l'altezza da terra di 330 mm mentre l'interasse è di 1.475 mm. Il manubrio Renthal compreso di protezione è di serie mentre la piastra superiore con due differenti alloggiamenti e supporti reversibili offre ai piloti una scelta di quattro posizioni del manubrio: 25 mm avanti, 15 mm avanti, standard e 10 mm indietro. Le staffe delle pedane regolabili consentono ai piloti di abbassarle di ben 5 mm. Il peso complessivo della moto è di 106,2 kg.

IL MOTORE - Il monocilindrico 4 tempi da 249 cc, raffreddato a liquido e alimentato a iniezione elettronica, è stato migliorato per offrire una maggiore potenza ai medio-bassi regimi e per assicurare una risposta ancora più pronta. Queste sono garantite dal primo sistema a doppia iniezione al mondo in dotazione su una moto da cross di serie ma non solo: ci sono anche un pistone ad alte prestazioni, più leggero e resistente, che garantisce migliori prestazioni a qualsiasi regime del motore e un sistema Launch Control simile a quello delle moto da competizione. Premendo un pulsante, infatti, è possibile attivare una mappatura del motore separata per garantire partenze efficienti anche in condizioni di aderenza ridotta. Utilizzando gli attacchi rapidi DFI, inoltre, i piloti possono accedere in modo semplice e rapido alla selezione di tre mappature (Standard, Hard e Soft) fornite nella nuova ECU e in grado di supportare il pilota in qualsiasi situazione.
LA CICLISTICA - Il telaio perimetrale in alluminio è una struttura leggera composta da parti forgiate, estruse e colate ed è stato disegnato pensando all'ergonomia del pilota. La forcella telescopica rovesciata SFF con steli da 48 mm, introdotta per la prima volta in una moto da cross di serie proprio sulla KX del 2011, alloggia un gruppo ammortizzante nello stelo sinistro e una molla nel destro. E' regolabile in compressione su 22 click, in estensione su 20 e in prevarico si 40. Gli attacchi del leveraggio sotto al forcellone consentono un set-up più facile e preciso della sospensione dotata di Uni-Track mentre la compressione a doppia regolazione (lenta su 19 click, veloce su 4 giri) offre una gamma maggiore di opzioni di messa a punto: il precarico è completamente regolabile mentre l'estensione lavora su 22 click. Sui due cerchi da 21 (davanti) e 19 (dietro) sono montati freni a disco a petali dal nuovo disegno: davanti lavora un nuovo semi-flottante da 270 mm con pinza a doppio pistoncino mentre dietro c'è un 240 mm a singolo pistoncino. Tra gli accessori disponibili di serie, l'impianto di scarico Akrapovic, la piastra paramotore in carbonio, il coperchio frizione in lega e la protezione disco freno LeoVince. La KX250F, proposta nel solo colore Lime-Green, costa 8.260 euro.

LE SENSAZIONI DI GUIDA DI SIMONE - Dopo il rito della vestizione, ricevute le indicazioni tecniche di rito dal responsabile della pista Franco Tomassini e dal responsabile Kawasaki, Marco Massaroni, Simone ha avviato a pedale la 250 e, innestando la prima delle cinque marce a disposizione è entrato nel "togoba" viterbese, piuttosto impegnativo anche per uno come lui. "La pista è tosta e se hai poca esperienza o sei scarso come lo sono io con il cross, all'inizio fai fatica" scherza il 27 enne romano, che poi si fa serio: "Ho affrontato le prime curve con il "freno a mano" tirato (dopo qualche ora, Simone sarebbe partito per Losail e spingere troppo sarebbe stato rischioso) ma poi ho iniziato a prenderci gusto, anche grazie alla sua facilità di guida. Questa 250 regala ottime sensazioni in ogni condizione di pista. All'inizio sono partito con una mappatura più "dura" per questo terreno (fatto di pozzolana e quindi molto sabbioso, n.d.r.) ma poi ho scelto quella delle tre che mi ha permesso di tenere la moto sempre in "tiro" ed è andata alla grande. Si è rivelata maneggevole sia nelle parti veloci che in quelle lente e leggera da spostare. Il cambio è preciso e rapido e in più la forcella lavora davvero bene e il mono posteriore regala un grip che ti permette di osare sempre di più. Tutto questo, affiancato alle ottime prestazioni del motore, sempre pronto a tutti i regimi di utilizzo consente di trovare in poco tempo il giusto feeling. E' veramente una gran moto, un bel "giocattolo" con cui svagarsi in pista. Mi sono davvero divertito a guidarla".



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