Yamaha XSR 900: hard rock... anni '70

Design rétro, prestazioni da sportiva. L'evoluzione del concetto di moto naked affonda le radici nel passato, con un'attenzione particolare alla customizzazione
Yamaha XSR 900: hard rock... anni '70
Riccardo Piergentili
6 min

Yamaha XSR 900 è sinonimo di vintage, è stile anni '70, è qualcosa che acquista fascino grazie al tempo. Yamaha XSR 900, però, è anche sinonimo di prestazioni da sportiva, di adrenalina e delle meravigliose tempeste ormonali che si scatenano in sella a quelle rare moto in grado di fare battere forte il cuore, procurando quell'eccitazione che trasforma la meccanica in qualcosa di diverso, di cui ci si innamora.

IL PASSATO TORNA DI MODA - Yamaha XSR 900… La guardi e capisci che il suo stile non passerà mai di moda. È la storia che lo spiega, perché, per oltre mezzo secolo, un serbatoio, tanta bella meccanica lasciata a vista, la semplicità e la cura dei dettagli hanno sempre fatto breccia nel cuore dei motociclisti. È questa la ricetta per piacere, a lungo e per prendere le distanze dalla modernità e dall'esigenza di catturare l'attenzione a tutti i costi, che sono sfociati in dei design caratterizzati da linee tese e spigolose. Delle forzature stilistiche, un po' barocche, che hanno allontanato il motociclismo dalla sua vera essenza.

IL GUSTO DI GUARDARE E DI GUIDARE – Fino a oggi bisognava scegliere: o il vintage, ovvero il gusto di guardare, o le prestazioni, ovvero il gusto di guidare. Per fortuna la musica è cambiata, perché le Case hanno capito che la formula magica della naked moderna non va cercata nei manga giapponesi ma nel passato, che va fuso con la tecnologia. Sotto il vestito minimale della XSR 900, infatti, c'è una MT-09 ma il gusto di guidarla non è mai stato così ricco di sapore.

TRE NUMERO PERFETTO - 850 cm3 divisi in tre cilindri, un'architettura di cui tutti tessono le lodi ma che, inspiegabilmente, è la meno diffusa. Avviando il propulsore un brivido attraversa la schiena mentre il sibilo proveniente dall'aspirazione fa pensare di essere al cospetto di un'unità turbocompressa. Non è così. È la meravigliosa voce del tricilindrico, che al minimo fischia, agli regimi canta una melodia ricca di sfumature. Questo tre cilindri non è solo un piacere per l'udito ma anche guidabilità, senza rinunciare all'emozionalità. La coppia ai medi regimi abbonda, all'occorrenza ci si può spingere a 11.000 giri/' ma è anche possibile viaggiare in sesta, con i LED del contagiri fermi a quota 1200 giri/'. È come avere un'arco di utilizzo infinitamente ampio, all'interno del quale, indipendentemente dal regime di rotazione e dalla marcia inserita, quando si spalanca il gas si avverte un calcio nel sedere che apre i rubinetti dell'adrenalina!

PRESTAZIONI PER TUTTI - 115 CV non sono mai stati così in forma, considerando anche che il tricilindrico Yamaha è omologato Euro 4. Rispetto alla prima versione (che ha debuttato sulla MT-09) la risposta al gas, meno brusca, è addirittura migliorata. Per descrivere l'erogazione bisognerebbe recitare un poesia, perché la XSR 900 si guida giocando con l'acceleratore, collegato direttamente con la mente e con la ruota posteriore. Il freno motore c'è, quanto basta e niente di più. La sensazione di accelerazione è da sportiva di razza. Nel misto, una volta preso il ritmo, basta chiudere il gas per correggere la traiettoria impostata o aprirlo per raggiungere in un attimo la curva successiva. Guidando così quasi non servono i freni, che hanno nella modulabilità il loro punto di forza e che, quando chiamati in causa, svolgono egregiamente il loro dovere.

AGILE COME UNA GAZZELLA – La XSR 900 danza tra le curve, con eleganza e senza scomporsi. È maneggevole ma anche stabile, perché le sospensioni hanno una taratura abbastanza rigida, in grado di mantenere l'assetto ideale anche quando si smanetta. Nonostante ciò riescono a digerire gran parte delle asperità dell'asfalto, assicurando un buon livello di comfort, ridotto solo dalla forma del serbatoio, troppo spigolosa, e dell'imbottitura minimalista della sella. Dettagli che non alterano l'ottimo risultato finale. Infatti la XSR 900 non è una gran turismo ma una moto con cui si può fare una bella figura sia davanti al bar, sia sulle curve di un passo di montagna. Sembra una bella moto di una volta ma l'apparenza inganna, perché alla resa dei conti questa Yamaha si guida meglio di molte naked moderne, quelle che indossano le armature dei gladiatori, spacciandosi per delle sportive con tanti muscoli!

Il merito di questa moto? Aver "industrializzato" la customizzazione

IL GUSTO DI PERSONALIZZARE - La XSR 900, come la sorella minore (la XSR 700), ha anche un altro merito, quello di avere industrializzato la customizzazione. I motociclisti, si sa, a volte non considerano bello ciò che è bello ma bello ciò che piace, perché la moto è qualcosa di molto personale, per molti addirittura di intimo. Ogni motociclista vorrebbe la propria moto diversa dalle altre e questo spiega perché intorno al mondo delle special si è creato un business immenso. Elaborare una moto, però, non è un lavoro per tutti, così, per la XSR 900, Yamaha, grazie anche all'aiuto di famosi customizzatori, ha creato e continuerà a sfornare accessori molto particolari, che consentono di personalizzare la moto avendo sempre la possibilità di fare un passo indietro, tornando alla configurazione originale. Un modo per giocare e per vivere la passione delle due ruote anche in garage, oltre che in sella. Quanto costa salire a bordo della XSR 900? 9590 euro f.c. (colore grigio opaco e blu chiaro). Per la livrea gialla (60TH anniversario) bisogna sborsare 9890 euro.

UN PO' DI TECNICA - Qualcuno si starà sicuramente chiedendo cosa si nasconde sotto la meccanica della XSR 900… Innanzitutto un motore tre cilindri in linea di 850 cm3 con le manovelle a 120°. Questa unità è abbinata a una centralina che permette di scegliere tre mappature: la standard, la A (più aggressiva) e la B (caratterizzata da un'erogazione più progressiva). L'ABS e il traction control con due livelli d'intervento (1 e 2) sono di serie. Il primo non può essere disinserito, il secondo sì. Sono compresi nel prezzo anche la frizione antisaltellamento, la sella con le cuciture a vista e la bulloneria dedicata. Perché anche l'occhio vuole la sua parte.


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