PORTO CERVO – Non esiste un termine preciso per definire l’Honda X-ADV. Non è una classica moto, non è un banale scooter. È un mezzo a due ruote che unisce in qualche modo questi due mondi creando un nuovo concetto di mobilità. Nell’industria delle auto lo chiamerebbero “crossover”, cioè un mix di generi, e probabilmente avrebbero ragione.
STORIA - Ad ogni modo, in attesa che il mercato o gli utenti stessi conino una definizione appropriata è Daniele Lucchese – il “papà” dell’X-ADV – a spiegarci come è nata questa idea «Avevo noleggiato uno scooter in un’isoletta greca per raggiungere una bella spiaggia con mia moglie, ma purtroppo la strada era accidentata e da un certo punto non siamo riusciti a proseguire. Allora mi sono chiesto se fosse giusto che solo un motociclista in sella a un mezzo specialistico avesse diritto a fare un bel bagno».
IDEA - A volte le lampadine migliori si accendono così, da uno spunto di vita vissuta e l’X-ADV è certamente un ottimo compagno di viaggio, senza nemmeno fare storie sull’itinerario. Che si tratti di svicolare nel traffico cittadino, di fare una gita fuori porta, di partire per una lunga vacanza o di avventurarsi in un bosco, questa Honda risponde sempre presente. La versatilità è la sua dote migliore, a pari merito con la facilità di guida e la comodità.
PREZZO - Una ricetta praticamente perfetta che si compra a 11.490 euro, non pochi in assoluto ma centrati per quello che si porta a casa in termini di valore e potenzialità di avventura. Dire dell’X-ADV che è perfetto per fare tutto sembra uno spot, ma è la pura verità, come se Honda fosse riuscita a inventare quella “moto totale” che è il sogno nel cassetto di tanti motociclisti.
MIX - Sicuramente i puristi lamenteranno l’assenza della frizione e gli smanettoni quella di una ventina di cavalli, mentre gli enduristi criticheranno il troppo peso e gli scooteristi il poco spazio a bordo; ma la verità è che questo “enduscooter” (come qualcuno lo ha già ribattezzato) è perfetto così. È una ciambella uscita col buco e alla prima infornata. La base tecnica è quella della famiglia Integra, da cui derivano il telaio in acciaio, seppure modificato in alcune quote, il motore bicilindrico parallelo da 750cc e 55 CV e il cambio doppia frizione DCT, che nelle due ruote è offerto solo dalla Honda.
COMPONENTI - Da qui in poi ogni componente è esclusivo, se si escludono un paio di condivisioni “nobili” con la Africa Twin come le pinze dei freni anteriori e, soprattutto, il manubrio. Quest’ultimo è uno degli elementi cardine dell’X-ADV, poiché permette di avere tanta maneggevolezza nonostante l’interasse lungo e regala una grande sensazione di controllo, senza essere troppo ingombrante nel traffico. In questo frangente si apprezzano anche l’altezza della sella gestibile (820 mm) e le sospensioni a corsa lunga – 153,5 mm anteriore e 150 mm posteriore – senza dimenticare la generosa altezza da terra (162 mm) e i robusti cerchi a raggi, da 17” davanti e da 15” dietro.
GUIDA - La scelta della misura posteriore da un lato ha consentito di liberare spazio sotto la sella per un casco integrale, anche da cross, ma dall’altro ha creato uno pneumatico posteriore un po’ “cicciotto” che è forse l’unica nota stilistica stonata dell’intero progetto. Quando poi si accende il motore e si parte, tutto acquista un altro senso. Il funzionamento del cambio doppia frizione è esemplare, così come la facilità con cui si danza tra le curve in piena sicurezza senza fare alcuna fatica. Anche lasciare l’asfalto non è un tabù: partire per la Dakar sarebbe un azzardo, ma sicuramente le isole greche non avranno più segreti.
Abbigliamento utilizzato per la prova:
Guanti Alpinestars Apex Drystar
Casco Givi X.01 Tourer