Prova Honda CB650R e CBR650R 2019: che medie!

Direttamente dalle splendide strade del sud della Spagna, il test delle nuove 4 cilindri 650 della Casa giapponese: una naked e una carenata sportiva pronte a sfidare le classifiche di vendita
Prova Honda CB650R e CBR650R 2019: che medie!
Diego D'Andrea
7 min

ALMERIA - Percorsi da sogno e asfalto dal grip infinito. Niente di meglio, per testare a fondo due tra le principali novità della Casa giapponese per il 2019. Honda irrompe tra le cilindrate intermedie con due modelli, diversi per impostazione - la CB650R è una naked, mentre la CBR650R è una sportiva carenata - ma realizzati attorno alla medesima base tecnica.

In particolare, la prima, che completa la gamma Neo Sports Café, si candida prepotentemente a regina del suo segmento, forte di un pacchetto di qualità e di una notevole originalità, sia estetica - faro tondo, richiami al mondo “classic” nonostante un look moderno e ricercato -, che tecnica: tra i listini dei top players è lei l’unica 4 cilindri naked di media cilindrata sul mercato. La sportiva CBR650R è invece quanto di meglio si possa desiderare per chi cerca una carenata non estrema con cui divertirsi su strada.

HONDA CB650R - Sostituisce in listino la CB650F, rispetto alla quale rappresenta un deciso step evolutivo, sia in fatto di prestazioni pure, che in termini di personalità estetica. Quest’ultima sposa appieno i canoni della filosofia Neo Sports Café, dove il faro tondo, con le inconfondibili luci a LED dal particolare disegno tech, sintetizza il desiderio di attraversare le varie stagioni della produzione motociclistica, per rilanciare con forza un concetto di due ruote senza tempo: linee essenziali, muscoli in bella mostra, pulizia delle forme. Il tutto impreziosito da particolari intriganti, come ad esempio i quattro collettori di scarico trasversali, omaggio alla mitica CB400 Four degli anni ‘70.

A SPINGERE la CB650R, un 4 cilindri da 649cc opportunamente rivisto e aggiornato per offrire un’esperienza di guida ancora più appagante su strada. La potenza raggiunge quota 95 CV, mentre l’erogazione è ora ben più robusta ai medi regimi, per poi esplodere di gusto intorno a quota 6.000 giri, fino al limitatore. Non un allungo infinito ma quanto basta per godere di una progressione vigorosa e coinvolgente.

TRA LE CURVE si apprezza subito la bontà di una ciclistica sana, che svolge alla perfezione il proprio compito: la forcella (a steli rovesciati non regolabile) e il mono posteriore (regolabile nel precarico) lavorano in maniera egregia sopportando anche gli strapazzi della guida sportiva. E in sinergia col telaio - anch’esso rivisto su questa nuova CB - permettono di aggredire i percorsi tortuosi in maniera davvero disinvolta: tanta precisione e agilità nello stretto - la moto si fa infilare ovunque con la sola forza del pensiero - e un rigore inatteso sul veloce. Qui, addirittura, si fatica a credere di essere in sella ad una naked "media" e si affrontano lunghi curvoni in appoggio, a tutta birra, senza avvertire ondeggiamenti di sorta. Ad infondere una bella sensazione di feeling con l’avantreno è anche la nuova posizione di guida, più aggressiva, grazie al manubrio spostato in avanti di 13 mm, più in basso di 8 mm, mentre le pedane sono state arretrate di 3 mm e rialzate di 6 mm.

QUANDO SI ESAGERA, o su fondi insidiosi, il traction control (disinseribile) vigila sempre in maniera discreta e mai invadente sull’azione di guida. Promosso a pieni voti anche il nuovo impianto frenante (con dischi flottanti da 310 mm e pinze a 4 pistoncini ad attacco radiale), che garantisce arresti decisi e il giusto livello di modulabilità.

HONDA CBR650R - Manubri spezzati, carenatura, un diverso convogliatore dell’aria, estetica che rimanda all’universo Fireblade. Per il resto, la sovrapposizione tecnica con la versione naked è pressoché totale. Eppure, guidando questa sportiva su un toboga tuttecurve - vuoi per la posizione di guida, vuoi per l’avantreno più carico, vuoi per “l’effetto carena” che istiga a delinquere - la sensazione è quella di cavalcare una moto diversa. Insomma, basta poco per ritrovarsi col coltello tra i denti a tirare il collo al motore, brutalmente, tra una piega e l’altra. Meno immediata e facile della naked - si deve lavorare di più col corpo, per tirarne fuori il meglio - riesce a regalare un piacere inatteso; una scelta azzeccata per chi cerca una sportiva meno estrema rispetto alle altre sul mercato, perfettamente sfruttabile e divertente su strada.

IN CONCLUSIONE - In base a ciò che si cerca, maggiore polivalenza o un più pronunciato appeal sportivo, le due CB di Casa Honda non deludono e possono rappresentare sicuramente una scelta interessante per un’ampia forbice di utenti e motociclisti di diversa esperienza. Mezzi che offrono elevata qualità e tanto divertimento di guida, a fronte di un paio di nei non particolarmente rilevanti, come qualche vibrazione di troppo oltre metà scala del contagiri e una strumentazione, sì ben congeniata, ma apparsa non sempre leggibile in maniera ottimale in determinate condizioni di luce.

Honda CB650R, già nelle concessionarie, è venduta al prezzo di 7.990 euro in 4 colorazioni: Graphite Black, Candy Chromosphere Red, Matt Crypton Silver Metallic, Matt Jeans Blue Metallic. La carenata CBR650R costa invece 8.900 euro ed è disponibile nelle livree Grand Prix Red e Matte Gunpowder Black Metallic.


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