BMW R NineT Tatoo: la preferita da Asia Argento

Realizzata dal maestro tatuatore Marco Manzo, la moto venne esposta alla mostra Tattoo Forever di Roma, con la celebre attrice madrina d'eccezione
BMW R NineT Tatoo: la preferita da Asia Argento
3 min

Un BMW R nineT decisamente frizzante e artistica. E' quella nata nel 2106 in occasione dei 90 anni della Casa di Monaco che, grazie all'opera del maestro tatuatore Marco Manzo, fu protagonista di uno degli eventi più importanti del mondo dei tatuaggi artistici: la Mostra Tattoo Forever di Roma, con l'attrice Asia Argento come madrina d’eccezione.

Opera d'arte su due ruote

La speciale BMW R nineT tatuata è un’opera d’arte, caratterizzata da un’eleganza raffinata dove le classiche proporzioni di un modello Roadster vengono definite dal motore boxer, dal serbatoio compatto e dalla coda snella, lasciando ampio spazio alle personalizzazioni e, per l’occasione, la sua livrea si arricchisce da simbolici tattoo e dettagli preziosi: forcella, cerchi, copri punterie e i pannelli laterali del serbatoio sono in foglia d’oro. Il frontale è stato rivisitato aggiungendo un secondo faro in verticale, mentre finiture di colore nero e oro scolpiscono le curve.

Grazie ad una particolare pellicola spray rimovibile della Graphic S.r.l, i due parafanghi e il serbatoio della nuova BMW R nineT assumono una colorazione dark opaca sulla quale, con una minuziosa tecnica manuale di lavorazione a rilievo realizzata da infinite e minuscole gocce color oro, è stato creato dall’artista un unico tatuaggio che corre per tutta la lunghezza della moto e che crea uno stile ornamentale quasi ipnotico ed etnico.

La BMW R NineT Tattoo venne esposta presso gli spazi del Macro, La Pelanda ( Centro di produzione culturale, di Roma), quale vera e propria opera d’arte, per tutta la durata della mostra Tattoo forever, prodotta da COR, enti promotori Roma Capitale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e sotto la direzione artistica dello stesso Marco Manzo.

La moto è stata accostata ad opere d’arte di Giorgio De Chirico, Igor Mitoraj e Fernando Botero, a tele di Luca Signorelli, Gianbattista Tiepolo e Luca Giordano in contrapposizione ai capolavori contemporanei di Giacomo Balla, Piero Manzoni e Luca Pignatelli.


© RIPRODUZIONE RISERVATA