Microlino, l'Isetta rinasce elettrica

L'erede della tre ruote due posti ad accesso anteriore pronta al debutto alimentata con un otore elettrico da 15 kW
Microlino, l'erede elettrica della Isetta: foto
Francesco Colla
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ROMA - L’Isetta è un’icona di design del XX secolo. Un progetto futurista nato nel ’54, quando l’idea di “mobilità sostenibile” era ben lungi dall’essere partorito e il traffico urbano era “dilettantistico”. Oggi la microcar a tre ruote e accesso anteriore è pronta a tornare sul mercato grazie a Wim Ouboter, imprenditore svizzero che ha ripreso il progetto proiettandolo nel nuovo millennio.

TRE RUOTE AL LITIO - Ecco dunque la Microlino, il cui prototipo è stato presentato durante la scorsa edizione del Salone di Ginevra, raccogliendo, come prevedibile, grandi consensi e suscitando la curiosità dei visitatori. Anche grazie a un claim d’impatto: “Questa non è un’auto, è il futuro della mobilità urbana”. Ossia una microcar elettrica e dalle dimensioni estremamente ridotte pronta ad affrontare le sfide imposte dalle grandi metropoli. In uno stallo di parcheggio. La propulsione è affidata a un motore elettrico da 15 kW capace di spingere la Microlino fino a 90 km/h, alimentato da una batteria agli ioni di litio in grado di garantire un’autonomia massima di 100 km, ricaricabile attraverso una normale presa domestica.

SVIZZERA e ITALIANA - Recentemente la Micro Mobility System di Wim Ouboter ha stretto una joint venture con il Gruppo Tazzari di Imola, che già da dieci anni produce e vende la microcar elettrica Zero EM1. L’avvio della produzione è programmato entro la fine del 2017 e contestualmente inizierà la commercializzazione della due posti, per cui sono già stati raccolti oltre 1500 ordini. Il prezzo, ancora non definito, dovrebbe aggirarsi sui 12 mila euro

 


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