Suzuki vende sempre più ibride in Italia

Ormai è seconda solo a Toyota. Il segreto è in un sistema semplice ed efficiente che costa anche poco
Suzuki vende sempre più ibride in Italia
Alessandro Vai
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ROMA - Con 2.191 esemplari immatricolati nei primi sette mesi dell’anno, Suzuki ha scalato le classifiche ed è il secondo marchio per vendite di auto ibride in Italia nel 2017. La gamma ibrida di Hamamatsu utilizza l’esclusiva tecnologia Suzuki Hybrid, economica (solo 1.000 euro in più rispetto alla stessa motorizzazione termica), leggera, efficiente ed efficace per abbattere consumi ed emissioni. La gamma con l’ibrido “leggero” è composta dalla Baleno, dalla Ignis e dalla nuova Swift, tutte auto che accedono ai benefici locali.

VANTAGGI - Molte amministrazioni concedono alle auto ibride riconosciute dal Ministero dei Trasporti, vantaggi quali l’esenzione dal pagamento del bollo fino a cinque anni, l’accesso alle ZTL o la sosta gratuita nei parcheggi con strisce blu. Ma come funziona questa sistema? Tutto ruota intorno all’Integrated Starter Generator (ISG), costituito da un alternatore che riunisce le funzioni di tre componenti (motore elettrico, alternatore e motorino di avviamento), fornendo un surplus di potenza in accelerazione e in ripresa.

CONSUMI - Questo sistema produce energia durante le frenate, accumulandola in un’efficiente e leggera batteria (solo 6,2 kg) agli ioni di litio da 12 V, che con le sue dimensioni ridotte lascia invariata la capacità di carico e gli spazi interni, essendo alloggiata sotto il sedile del guidatore. Quanto ai consumi, sulla nuova Swift i calano del 17% sul ciclo urbano, ma la tecnologia Suzuki Hybrid è disponibile su diverse motorizzazioni - 1.2 Dualjet e 1.0 Boosterjet – e sia con la trazione anteriore che integrale AllGrip.


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