Ecobonus, il Governo dice no agli incentivi per elettriche e ibride

È attesa per il 1° gennaio l'entrata in vigore della Legge di Bilancio ma del bonus per l'acquisto di vetture a emissioni ridotte non c'è traccia
Ecobonus, il Governo dice no agli incentivi per elettriche e ibride
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Male il 2021, che sta per chiudersi, potrebbe essere peggio il 2022, che sta per iniziare. Un po' per tutti, in questo caso parliamo del settore automotive, ulteriormente appessantito dopo l'ultima notizia: non ci sarò alcun incentivo auto per l'anno prossimo. Una brutta sorpresa, considerati i buoni frutti dati e i segnali positivi portati per tutto il settore. L'ecobonus che in questi ultimi 12 mesi era stato approvato e riconfermato dal Governo a sostegno delle aziende di settore e per favorire la transizione ecologica, non compare per ora nella nuova Legge di Bilancio 2022 che verrà approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre ed entrerà in vigore il 1 gennaio.

Un brutto colpo da incassare visto che le misure sono da sempre richieste a gara voce da tutto il comparto, da tutte le associazioni legate alla filiera automobilistica, e che sono serviti a svecchiare un po' il parco circolante italiano, il più vecchio d'Europa. Una riconferma avrebbe incentivato l’acquisto di auto ibride plug-in ed elettriche, povere di emissioni di Co2, e avrebbe permesso agli automobilisti di rottamare, e quindi sostituire, le vetture ultradecennali con quelle di ultima generazione a basso impatto ambientale.

Provvedimenti in discussione

L'unica certezza al momento è l'istituzione di un fondo di 150 milioni di euro per l'anno 2022: "da destinare al sostegno degli operatori economici del settore del turismo, dello spettacolo e dell'automobile, gravemente colpiti dall'emergenza epidemiologica Covid-19". Così come resta invariato il bonus fiscale del 60% per il retrofit elettrico, con un limite di 3.500 euro: chi decide di installare un motore elettrico al posto di un propulsore endotermico. 

Scelte, quelle prese dal Governo, che fanno molto discutere: senza il rinnovo degli incentivi, la strada verso la transizione ecologica si fa ancora più frastagliata. Toccherà quindi al ministro Cingolani l'arduo compito di vedersi approvare fuori dalla Legge di Bilancio delle nuove misure straordinarie a sostegno dell'automotive per l'anno che sta arrivando, prima che sia troppo tardi e prima che migliaia di posti di lavoro vengano messi a rischio.

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