La Cultura ci ha sostenuti durante il lockdown, ora sosteniamola con l’Art Bonus

L'italia ha un enorme, ma fragile, patrimonio artistico che, ancor più in tempi di lockdown, ci ha sostenuto e aiutato con la sua bellezza. Per aiutare il nostro patrimonio artistico e culturale, rispondiamo alla chiamata alle Arti e diventiamo mecenati: benefattori di artisti e dell'arte
La Cultura ci ha sostenuti durante il lockdown, ora sosteniamola con l’Art Bonus
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Durante il confinamento per il Covid-19 abbiamo ammirato dai nostri monitor l’immensa bellezza artistico-architettonica delle città e dei paesaggi italiani, esaltata dal silenzio e da cieli più luminosi per effetto dell’aria pulita.   Abbiamo avuto l’opportunità di visitare virtualmente grandi Musei, di rivedere nel nostro salotto importanti spettacoli di opera e teatro, di ascoltare concerti live su piattaforme di videoconferenze.

La Cultura ci ha veramente sostenuti in tanti modi nel periodo dell’#iorestoacasa, ne abbiamo riscoperto l’immenso valore e magari è entrata nella lista dei nostri primi desideri una volta tornati alla normalità.

In questa nuova fase assistiamo alle prove di una non facile ripresa delle attività di musei, teatri, orchestre e di tutti gli artisti impegnati nello spettacolo dal vivo, perché le regole del distanziamento fisico non consentiranno a tutti di ripartire, e i danni economici sono ingenti per tutti.

E ora che possiamo di nuovo viaggiare e attraversare l’Italia da Nord a Sud (ri)scopriamo non solo il fascino di città che tutto il mondo ammira, ma anche la ricchezza di un patrimonio culturale diffuso sorprendente.  Anche nelle piccole città e nei più sperduti borghi ci sono beni storico-artistici di inestimabile valore da scoprire: monumenti, palazzi storici, giardini, musei e teatri che sono veri e propri gioielli della storia dell’Arte.

Un patrimonio immensamente bello ma anche tanto fragile, spesso minacciato dall’incuria dell’uomo o dagli effetti dell’inquinamento ambientale, un patrimonio che ha continuamente bisogno di essere protetto, recuperato, valorizzato.

Bene prezioso unico al mondo, questo patrimonio appartiene a tutti gli italiani: ci è stato tramandato dalle generazioni che ci hanno preceduto e noi abbiamo il dovere di trasmetterlo ben curato alle generazioni che verranno.  È un impegno che riguarda tutti. 

 

Lo Stato tutela i beni culturali e sostiene la cultura, ma ciò non è più sufficiente, e chiunque possa farlo è chiamato a collaborare al fianco delle istituzioni pubbliche per proteggere il patrimonio e sostenere le istituzioni culturali.  Specialmente in questo momento in cui vogliamo riconquistare il mercato del turismo con l’attrattività della nostra offerta culturale.   Ma come può un privato sostenere la cultura?

Dal 2014 è in vigore una legge, chiamata Art Bonus, che garantisce un credito d’imposta a tutti i privati che donano a favore del restauro di beni culturali pubblici o del sostegno di luoghi della cultura di appartenenza pubblica e di alcuni enti di spettacolo. Il credito spetta a persone fisiche, imprese, fondazioni bancarie, enti non commerciali.  Indipendentemente dal proprio status giuridico, tutti quelli che effettuano erogazioni liberali in denaro per progetti Art Bonus beneficiano del 65% di credito fiscale dell’importo donato. Che in pratica si traduce nel pagare meno tasse allo Stato.

Questa legge in pochi anni ha sensibilmente incentivato le donazioni per il restauro di beni culturali pubblici e per il sostegno di musei, teatri, biblioteche, archivi, enti di spettacolo.

In molti hanno risposto alla chiamata alle arti collettiva perché hanno scoperto che Art Bonus è conveniente rispetto ad altre forme di finanziamento privato in campo culturale, è uno strumento fiscale a burocrazia zero per il donatore, prevede una procedura trasparente ma molto semplice.

 

Donare è facile: collegandosi al sito www.artbonus.gov.it è possibile visualizzare tutti gli interventi finanziabili, accompagnati da una chiara descrizione dello stato di conservazione del bene e da una trasparente esposizione del progetto di manutenzione e restauro o di sostegno dell’attività culturale. Al momento gli interventi pubblicati sono quasi 4.000, ma la lista si arricchisce ogni giorno anche grazie alle nuove segnalazioni che possono essere fatte tramite apposita sezione. Una volta individuato il progetto che si vuole sostenere non resta che effettuare il versamento del denaro (tramite banca, ufficio postale, carte di debito o di credito e prepagate, assegni bancari e circolari) conservando poi semplicemente la ricevuta con l'evidenza della causale Art Bonus per poter usufruire delle agevolazioni fiscali.  Laddove vi sia il consenso del mecenate, il suo nominativo viene reso pubblico, sul sito istituzionale dell’Art Bonus, nella sezione riguardante l’intervento e nella pagina dei ringraziamenti pubblici.

A parte i risultati concreti in termini economici (oltre 460 milioni di euro già raccolti in tutta Italia in 5 anni) ciò che rende ancor più straordinario questo strumento fiscale è che sta aumentando nei cittadini la consapevolezza che la tutela del patrimonio artistico-storico ha un valore etico, e che prendersi cura dei beni culturali è un “dovere” civile di tutti, non solo un compito da demandare allo Stato.  Al punto che in tanti desiderano far parte di questa azione comune a difesa della cultura, fosse anche con un contributo economico minimo. Una vera e propria mobilitazione collettiva, da nord a sud, sia di grandi aziende e gruppi bancari che di comuni cittadini di ogni età ed estrazione sociale.

Li chiamiamo “mecenati” perché con questo termine si sono chiamati fin dall’antichità i benefattori di artisti e dell’arte. Mecenati del terzo millennio sono gli oltre 15.000 donatori Art Bonus che, con erogazioni liberali in un range compreso tra i 10 euro e le diverse centinaia di migliaia di euro, in questi primi anni di applicazione della Legge Art Bonus hanno già risposto con entusiasmo alla chiamata alle arti per rendere più bella l’Italia.

Fra l’altro il DL Rilancio ha esteso anche a nuovi enti di spettacolo la possibilità di ricevere donazioni Art Bonus, confermando l’importanza di questo strumento fiscale in un momento così difficile per tutto il comparto della musica e dello spettacolo.

Per aiutare il nostro Paese a ripartire, quindi, sostieni anche tu la Cultura.

Scopri come su www.artbonus.gov.it e usufruisci del 65% di beneficio fiscale. 

La norma “Art Bonus” è promossa e gestita da ALES s.p.a. per conto del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo

Info: www.artbonus.gov.it; info@artbonus.gov,it


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